Sicilia, presidente sindacato cooperative nominato amministratore istituto di credito agevolato alle cooperative di proprietà della Regione. Ignorate le disposizioni normative previste per cda IRCA
AGCI Sicilia: “Premesso che è palesemente in sé inconcepibile venga nominato amministratore di un istituto pubblico di credito alle cooperative proprio chi è a capo di un sindacato di cooperative, non abbiamo indicato Mancini perché candidato incompatibile per legge, tanto per il suo ruolo di presidente di Confcooperative Sicilia che per altri incarichi la cui posizione di conflitto risulta evidente e di chiara accertabilità”. Dagli atti risulta che Mancini ha invece autocertificato l’insussistenza di incompatibilità.
«Ribadendo preliminarmente», riporta la nota AGCI dello scorso agosto al presidente Schifani, «che non vi è stata la designazione congiunta, in quanto AGCI non ha indicato l’ing. Mancini, si leggono nel suo curriculum (allegato alla delibera) le evidenti numerose qualità che lo rendono incompatibile ai sensi della L.R. 28 marzo 1995, n. 22, art. 3: presidente di Confcooperative Sicilia; presidente di Confcooperative Catania; vicepresidente nazionale di Confcooperative; presidente di numerose cooperative, tra cui in particolare di CESICOOP, centro servizi integrati cooperativi, le cui attività comprendono “la progettazione, l’assistenza, l’analisi dei fabbisogni finanziari, la ricerca di soluzioni adeguate e l’istruttoria delle pratiche per l’ottenimento di agevolazioni finanziarie”».
La delibera di nomina da parte della Giunta regionale, approvata su proposta dell’assessore alle Attività produttive Edy Tamajo, non è stata annullata. La contestazione di AGCI non ha avuto risposta. Le imprese cooperative, sebbene l’IRCA sia stato istituito nel luglio 2018, non hanno ancora il loro rappresentante in consiglio di amministrazione.