Per il terzo anno consecutivo è stata celebrata a Capo d’Orlando la festa di Sant’Óscar Romero, ricordato stavolta in occasione della quarta Domenica d’Avvento presso la Chiesa di Santa Lucia, durante la Novena vespertina. Ha celebrato la liturgia don Giuseppe Gatto, cappellano militare in quiescenza, che ha esposto l’icona del santo martire sull’altare, accostandolo a Stefano Protomartire nella sua omelia.
L’iniziativa è stata promossa dal parroco Padre Nello Triscari, alla testa della comunità parrocchiale di “Maria Ss. di Porto Salvo”, in collaborazione con il locale Centro “Sant’Óscar Romero” e con l’Associazione Esperanto Nebrodi. In rappresentanza degli ultimi due sodalizi, è intervenuto a margine della celebrazione il docente universitario ed esperantista Antonio Matasso, che ha ricordato come monsignor Romero, in qualità di arcivescovo di San Salvador, abbia denunciato con coraggio le violenze ed i crimini della dittatura salvadoregna di estrema destra, pagando la sua fedeltà a Cristo e ai più deboli con la vita. Il “vescovo dei poveri” fu infatti assassinato il 24 marzo del 1980 da un sicario dei famigerati “squadroni della morte”, i gruppi armati fascisti di El Salvador, il quale gli sparò durante la celebrazione della liturgia nella chiesa dell’Ospedale della Divina Provvidenza, recidendogli la vena giugulare mentre elevava l’Ostia per la consacrazione. Il movimento ecumenico e gli esperantisti della zona tirrenico-nebroidea del messinese hanno deciso di far coincidere l’omaggio al martire centroamericano col periodo di apertura dell’Anno Santo: nel 2025, infatti, oltre a ricorrere il Giubileo universale della Chiesa Cattolica, si celebreranno i dieci anni dalla beatificazione di monsignor Romero, canonizzato poi nel 2018.
A gennaio del prossimo anno, inoltre, saranno trascorsi tre anni dalla beatificazione del gesuita Padre Rutilio Grande, ucciso tre anni prima di Sant’Óscar da alcuni fascisti armati, che mitragliarono l’auto su cui viaggiava. Da allora, l’estrema destra salvadoregna e altre formazioni criminali hanno determinato la morte di numerosissimi sacerdoti, religiosi e religiose, nonché di decine di migliaia di altri civili innocenti, per un totale di oltre settantacinquemila vittime. La santità di monsignor Romero riveste anche una grande importanza ecumenica, in quanto le chiese anglicane e luterane hanno iniziato a venerarlo come martire ancor prima che la Chiesa di Roma lo elevasse agli altari.
Luogo: CAPO D’ORLANDO, MESSINA, SICILIA
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