Palermo 20 novembre 2024 – Assemblea dei metalmeccanici di Kone e Schindler questo pomeriggio presso la Casa della cooperazione, in via Ponte di Mare, 49 alla presenza di Fiom e Cgil Palermo.  L’iniziativa fa parte delle assemblee in tutti i luoghi di lavoro che si stanno svolgendo in vista dello sciopero di Cgil e Uil del 29 novembre per cambiare la manovra di bilancio. A Palermo si terrà una manifestazione regionale con un corteo che partirà alle 9.30 da piazza Croci per raggiungere piazza Verdi, dove si terranno gli interventi conclusivi.

Con i metalmeccanici si è parlato anche di rinnovo del contratto. “C’è stata grande partecipazione. Si tratta di due aziende leader nella fabbricazione e manutenzione degli ascensori e – dichiarano il segretario generale Fiom Palermo e Sicilia Francesco Foti e il coordinatore Rsu Vincenzo Geraci per Schindler e Giovanni di Paola per Kone – da parte di tanti lavoratori storici oggi presenti abbiamo riscontrato la piena condivisione delle rivendicazioni che fanno parte della piattaforma per lo sciopero generale,  soprattutto per le promesse non mantenute dal governo su pensioni e fisco e i tagli alla sanità.  Per quanto riguarda il contratto nazionale dei metalmeccanici, è inammissibile la chiusura di Federmeccanica. A dicembre saremo pronti a mobilitarci di nuovo”.  

“L’assemblea si inserisce nella campagna straordinaria di assemblee per condividere con i lavoratori le ragioni dello sciopero e preparare la mobilitazione per il 29 – aggiunge il segretario organizzativo Cgil Palermo Francesco Piastra –  I lavoratori oggi hanno recepito le motivazioni che ci porteranno a scendere in piazza per 8 ore. Abbiamo percepito la loro piena adesione e non poteva essere diversamente: per i prossimi 7 anni, rispetto all’impostazione economica del governo, ci saranno tagli nelle pubbliche amministrazioni che incideranno sui servizi essenziali come sanità e scuola. E i provvedimenti finanziari che riguardano la tassazione dei lavoratori e dei pensionati non restituiscono potere d’acquisto ai lavoratori, che hanno un reddito falcidiato dall’inflazione, aumentata negli ultimi tre anni del 17 per cento”.

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