Artefici e gestori di un’azienda agricola virtuale per sfidare il disagio: 22 soggetti con vulnerabilità psichica o socio-economica protagonisti di “EduSOStain”

Hanno sfidato il proprio disagio psichico o socio-economico facendosi artefici e gestori di un’azienda agricola virtuale in tutte le sue fasi. Hanno imparato come creare un orto biologico e sostenibile, come sviluppare il marketing dei prodotti, come gestire un punto vendita fisico oppure online, e con queste competenze puntano lo sguardo verso il reinserimento nel mercato del lavoro, per alcuni già prospettiva concreta. È il bilancio dell’esperienza vissuta dalle 22 persone in condizione di vulnerabilità che hanno preso parte a “EduSOStain, opportunità è inclusione”, progetto realizzato dalla rete dei produttori vitivinicoli siciliani attraverso la fondazione SOStain Sicilia, in collaborazione con le associazioni Itaca e Yolk e con un contributo della fondazione Allianz Umana Mente.

I risultati sono stati presentati ieri a Villa Adriana, a Palermo, dagli stessi protagonisti insieme con i responsabili del progetto, i partner e i docenti. EduSOStain, che si è svolto nell’arco di un anno, ha unito alla sensibilizzazione su sostenibilità e consumo consapevole l’obiettivo di offrire a soggetti svantaggiati conoscenze multidisciplinari spendibili nel mercato del lavoro in campo agricolo, anche per favorire il loro accesso alle riserve di impego previste dalla normativa nazionale e, più in generale, per supportarli nel raggiungimento di un certo grado di indipendenza economica.

Due i gruppi coinvolti nelle attività, uno comprendente 12 persone con disabilità psichica che seguono percorsi di riabilitazione e un altro formato da 10 ragazzi minorenni in condizioni di fragilità socio-economica. Come insegnanti hanno avuto tecnici e dipendenti di quattro aziende aderenti a SOStain Sicilia (Tasca d’Almerita, Planeta, Donnafugata e Settesoli), scelti tra responsabili della sostenibilità, agronomi, esperti di marketing e comunicazione, commerciali e addetti all’ospitalità.

“La fondazione – spiega il presidente Alberto Tasca – ha ideato EduSOStain come progetto non di semplice beneficenza ma di sostenibilità sociale in senso strutturale, guardando cioè alla durevolezza e alla proiezione su attività future del valore creato attraverso il trasferimento delle competenze alle persone vulnerabili beneficiarie. Le aziende vitivinicole hanno partecipato donando il tempo-lavoro e le competenze dei propri dipendenti, a dimostrazione di quanto sia importante fare rete, e in questo senso il nostro settore in Sicilia costituisce un modello virtuoso. I produttori aderenti a SOStain Sicilia portano avanti l’impegno della sostenibilità ambientale ed economica al proprio interno, si migliorano, e al tempo stesso si mettono a disposizione del sistema attraverso progetti con finalità sociale, come EduSOStain, o di ricerca, come per esempio quello che ci ha permesso di realizzare un nuovo tipo bottiglia ultraleggera fatta interamente con vetro raccolto dai comuni siciliani, riciclato secondo il criterio dell’economia circolare. La fondazione promuove anche momenti di condivisione e confronto come per esempio il simposio “Interazioni sostenibili”, in programma il 29 ottobre al Marina Convention Center di Palermo, che riunirà esperti impegnati in diversi settori”.

La fondazione SOStain Sicilia è un’associazione di produttori vitivinicoli siciliani nata con l’obiettivo di orientare verso la sostenibilità ambientale ed economica i modelli di produzione e consumo, attraverso uno specifico disciplinare già condiviso da 43 aziende.

“Abbiamo deciso di supportare EduSOStain – afferma Nicola Corti, segretario generale della fondazione Allianz Umana Mente – perché crediamo nell’agricoltura sociale come fattore di inclusione e partecipazione, come testimonia un progetto analogo che abbiamo già attuato in Toscana. EduSOStain ha creato un ponte tra il profit e il no profit, con il profit che ha trasferito a persone vulnerabili competenze e strategie con cui poter aprire un ciclo di produzione, trasformazione e vendita. Sono persone di talento ed è bene prenderle per mano per aiutarle a realizzarsi. Auspichiamo che, grazie alle nuove competenze, trovino accesso al mondo del lavoro, e che questa iniziativa possa diventare un modello”.

Durante l’incontro, moderato da Massimo Minutella, Salvatrice Rizzo dell’Ufficio provinciale del lavoro e Chiara Majorana del Dipartimento di salute mentale della Asp Palermo hanno parlato delle agevolazioni alle imprese per l’assunzione di persone vulnerabili secondo gli obblighi di legge e del valore terapeutico e riabilitativo del lavoro per gli individui con fragilità psichica.

“Orto in Villa”, conserve, e-commerce e cantine

Dall’estate 2023 a quella appena conclusa, EduSOStain ha alternato momenti di apprendimento, anche sul campo, e applicazioni pratiche. I 22 partecipanti hanno prima imparato come coltivare prodotti secondo i canoni dell’agricoltura biologica a basso impatto ambientale (quindi non intensiva) e poi realizzato un orto sostenibile nel giardino di villa Adriana. Fave, indivia, cipolle e cavolfiori sono stati nel periodo autunno-inverno, pomodori, zucchine, tenerumi e basilico tra primavera ed estate.

Inoltre, grazie allo studio delle tecniche di valorizzazione commerciale e comunicazione del prodotto, i partecipanti hanno imparato a governare l’intero ciclo successivo al raccolto, dalla dimensione gastronomica del semplice autoconsumo alla sperimentazione di strategie di marketing, anche digitale, e alla gestione della vendita, sia attraverso un punto di distribuzione fisico rivolto agli associati che su piattaforma online, curando il caricamento dei prodotti su pagina web e amministrando gli ordini. Un’attività, questa, che potranno adesso portare avanti autonomamente sul loro sito di e-commerce www.seminiamobellezza.it, aperto nell’ambito di un precedente progetto dell’associazione Itaca.

I protagonisti del progetto hanno, fra l’altro, creato il marchio “L’Orto in villa”, utilizzato sia per dare visibilità all’intero progetto che nel packaging di alcune conserve prodotte trasformando le materie prime dell’orto, per esempio pesto e sali aromatizzati al rosmarino per le carni.

EduSOStain ha anche dato ai partecipanti la possibilità di svolgere visite formative presso le cantine di aziende aderenti a SOStain Sicilia, dove hanno potuto cimentarsi nell’imbottigliamento del vino e nell’etichettatura.

“Questo progetto – sottolinea il coordinatore Camillo Pugliesi – ha permesso anche di stimolare nei partecipanti una forte concentrazione sull’impegno quotidiano e sull’obiettivo. Ora speriamo che le competenze trasmesse attraverso EduSOStain possano incrociare la domanda delle imprese che intendono assumere persone appartenenti alle categorie protette”.

Chi ha ricevuto una chiamata di lavoro, chi spera di riceverla: le storie di EduSOStain

C’è chi, tra i protagonisti di EduSOStain, ha già davanti a sé un percorso lavorativo in cui mettere a frutto le competenze multidisciplinari acquisite. È il caso di Samuel, richiesto con contratto a tempo determinato per supportare da remoto il responsabile comunicazione di una farmacia nella gestione online di pubblicità ed eventi. Ed è il caso di Antonella, che svolgerà un tirocinio formativo retribuito presso una cooperativa dedita alla vendita di prodotti del commercio equo e solidale. O di Paoletta, che ha già avuto un primo colloquio con un’azienda vitivinicola interessata al suo profilo.

“Tutti i partecipanti a EduSOStain – sottolinea Antonella Di Salvo del progetto Itaca Palermo – sono autentiche risorse, contribuirebbero alla produttività delle aziende che dovessero assumerli per le competenze e le capacità che hanno maturato, ed è per questo che meritano di accedere al mercato del lavoro, indipendentemente dal fatto di appartenere a categorie protette con specifiche liste di collocamento”.

Tra loro c’è Eleonora, 53 anni, reduce da una lunga depressione originata da episodi di bullismo subiti nel periodo del liceo. “Per oltre dieci anni è rimasta chiusa in casa con i genitori – racconta l’operatrice sociale di Itaca – poi l’ingresso nel club che l’ha stimolata a superare la difficoltà nell’uscire da casa, un passo che era divenuto quasi traumatico”. E poco alla volta, attraverso un primo progetto riabilitativo, Eleonora ha imparato a usare il personal computer, fino a collaborare con una libreria per l’organizzazione di eventi. Poi, con EduSOStain, la chance di tornare al campo lavorativo che aveva scelto al liceo, la produzione agricola bio, e ora è decisa a lavorare nel settore.

Rossella, 52 anni, diplomata, aveva invece lavorato fin da giovanissima come addetta alle vendite nel negozio di famiglia, prima di una forma depressiva seguita alla morte del padre che aveva sostanzialmente messo in pausa la sua vita, spingendola a rimanere a lungo chiusa in casa con la mamma. Stesse difficoltà nell’uscire, prendere mezzi pubblici, assumere impegni, ma poi anche lei ha partecipato a un primo progetto riabilitativo e ha proseguito con EduSOStain, determinata adesso a portare avanti le nuove competenze acquisite.

Referente del gruppo di partecipanti legato all’associazione Yolk è Giorgio Rausa. “Noi ci occupiamo soprattutto di lotta alle diseguaglianze educative nei quartieri – dice – e, in particolare, i ragazzi che abbiamo coinvolto in EduSOStain vivono nella zona di via Montalbo, rione Montepellegrino. Sosteniamo l’integrazione, e ne abbiamo bellissimi esempi, anche legati alle storie di ragazzi immigrati”. Tra loro due giovani arrivati dal Bangladesh con le loro famiglie, Shamyo e Arafat, che hanno inviato una video-testimonianza sulla loro partecipazione al progetto.

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