“Con l’approvazione delle variazioni di bilancio la novità che mi lascia incredulo, e che mortifica le famiglie siciliane bisognose di sostegno, è l’introduzione del reddito di povertà. Una misura da spot elettorale che Schifani finanzia con soli 30 milioni di euro per contrastare, a detta sua e della maggioranza di centrodestra, il fenomeno sempre più dilagante della povertà in Sicilia”. A dirlo è il vice-presidente del gruppo parlamentare siciliano PD, Mario Giambona, riguardo all’istituzione del reddito di povertà arrivato dopo l’approvazione di ieri sera delle variazioni di bilancio previste dalla finanziaria quater. “Prima di portare avanti norme che riguardano il contrasto di emergenze sociali come quelle della povertà è necessario acquisire consapevolezza a riguardo – continua -. L’inadeguatezza mostrata dal governo Schifani su un tema così delicato è disarmante perché stanziare solo 30 milioni di euro per le famiglie siciliane in difficoltà è un vero e proprio schiaffo a chi si attendeva un sostentamento”. Giambona poi analizza i numeri che hanno portato all’istituzione del reddito di povertà e agli effetti economici che avrà sui beneficiari della manovra. “Se si considera che gli ex percettori del reddito di cittadinanza sono 74000, allora è chiaro che ogni ex percettore otterrà da questa manovra un’entrata pari a 400 euro annui, che mensilmente sono circa 30 euro al mese, ovvero meno di un euro al giorno. Una somma risibile che non avrà alcun effetto sul contrasto alla povertà e che serve solo da cassa di risonanza per motivi propagandistici – ha concluso -. Insomma una delle tante norme che Schifani, e la maggioranza di centrodestra, ha portato avanti per motivi di puro consenso elettorale e che noi contestiamo nella sua mancanza di strutturalità, e di metodo nel mancato coinvolgimento di attori sociali come Caritas e Cei”.
Ufficio Stampa On. Mario Giambona