Palermo 22 gennaio 2025 – Ancora una volta problemi per un appalto di pulizie a Palermo. Un’altra vicenda che coinvolge lavoratori di un settore considerato “Cenerentola”, con orari di lavoro ristretti e diritti spesso calpestati. Un altro caso, dopo quello dei lavoratori delle pulizie all’Agenzia delle Entrate.
Questa volta a finire nel mirino, quattro lavoratori della Miorelli Service, che si occupavano della pulizia dei locali dell’Uci Cinemas, al Forum di Brancaccio. Sospesi dal lavoro dopo avere partecipato a uno sciopero generale, svoltosi il 29 novembre.
Una coincidenza? Nonostante le rassicurazioni dell’azienda, dal 30 novembre ai lavoratori è stato sbarrato l’accesso al posto di lavoro e pochi giorni fa sono stati trasferiti in un altro appalto.
Una vicenda che sta seguendo da vicino la Filcams Cgil Palermo, impegnata in una lunga trattativa. I lavoratori in questione il 16 novembre, col cambio appalto, erano transitati nella nuova azienda, la Miorelli. L’azienda aveva proposto loro dei contratti a tempo determinato, con un periodo di prova. Poi avevano ottenuto un incremento delle ore di lavoro da 7 a 18, su sei giornate.
“Si tratta di un appalto impegnativo e usurante, che richiede una pulizia non superficiale, poiché l’utenza del cinema lascia le sale sporchissime e in condizioni di impraticabilità. Tanto è vero che l’aumento delle ore era più che giustificato dalle ore supplementari svolte per completare la pulizia”, spiegano il segretario generale Filcams Giuseppe Aiello e il segretario provinciale Filcams con delega al multiservizi Manlio Mandalari.
L’adesione allo sciopero generale di Cgil e Uil del 29 novembre aveva comportato delle velate minacce, da parte dei responsabili territoriali dell’azienda, di un cambio di fasce orarie.
Lo stesso giorno, infatti, l’azienda comunica agli operatori che avrebbero dovuto prestare servizio non più dalle 8.30 alle 11.30 ma dalle 6 del mattino alle 9, asserendo che la richiesta fosse arrivata dal cinema, fatto mai ufficialmente confermato.
“Era chiaro che sapevano che il cambio d’orario avrebbe creato problemi con la gestione e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei loro dipendenti, alcuni dei quali mamme con bimbi piccoli – aggiungono Mandalari e Aiello – Di fatto, dal 29 novembre i lavoratori non sono più rientrati in servizio: l’azienda li ha sospesi, lasciando intendere che non avrebbero potuto lavorare in un’altra fascia oraria, perché il cinema non avrebbe consentito loro l’accesso”.
La realtà dei fatti è ancora più grave, racconta la Filcams: “I quattro lavoratori sono stati da allora sostituiti da cinque-sei unità, che svolgono il servizio sforando l’orario. Questo dimostra che le ore comunque non erano sufficienti, perchè l’appalto è impegnativo”.
Secondo la Filcams Cgil si tratta chiaramente di un atteggiamento “ritorsivo e strumentale”. “Eravamo d’accordo con l’azienda – aggiungono Mandalari e Aiello – che avrebbe mantenuto l’impegno di pagare gli stipendi, come previsto all’art. 34 del contratto applicato, perché gli operatori da dicembre sono sempre rimasti a disposizione della Miorelli, che però non li ha impiegati. La Filcams ha tentato tutte le strade possibili. Ma il 17 gennaio è arrivata la lettera di trasferimento su altri appalti. Stiamo impugnando il provvedimento: è chiaro che è stato confezionato ad hoc, perché gli operatori sono sindacalizzati e hanno anche partecipato allo sciopero”.
La Filcams Cgil Palermo ha inviato all’Ispettorato territoriale del lavoro una richiesta urgente di incontro, con la convocazione ormai prossima dell’azienda e dell’ente appaltante, l’Uci Cinemas, per chiarire la posizione. La Filcams annuncia azioni legali e ulteriori iniziative di mobilitazione, tra cui un sit-in davanti al cinema.