Palermo 3 gennaio 2025 – I lavoratori dell’Amat replicano con una nota unitaria al presidente Giuseppe Mistretta, ritenendosi stanchi di essere rappresentati da chi continua ad accusare il personale “per coprire la sua fallimentare guida politica”. E gli chiedono di fare un “mea culpa” su un servizio di trasporto urbano insufficiente tutto l’anno e a considerare l’eventualità delle dimissioni.  

Nella lettera, Filt Cgil, Fit Cisl, Faisa Cisal, Ugl Autoferrotranvieri, Cobas e Orsa Tpl partono col ricordare al presidente che in quasi due anni ha già collezionato quattro scioperi e che un quinto è in arrivo, segno di un malcontento “senza precedenti”.

“Al presidente  bisognerebbe spiegare che istituti di legge quali ferie, permessi parentali e legge 104 sono stati legiferati dal Parlamento e pertanto sono diritti inalienabili dei lavoratori di tutti i settori e dell’intero territorio nazionale –  affermano le sigle sindacali relativamente alle contestate assenze  per le feste di Capodanno –  I numeri dati alla stampa sono stati mischiati senza distinzione alcuna, confezionando un pacchetto con dentro malattia, legge 104, permessi parentali, ferie e tutto quanto nelle giuste regole. Mentre si tace su una programmazione del servizio ridotta ai minimi termini, la cui fragilità è visibile tutti i mesi dell’anno e non certo per colpe dei lavoratori, che vengono continuamente chiamati per interventi dell’ultima ora, come quello di fine anno”.

Nella nota, i sindacati puntano il dito sul servizio aggiuntivo per la città – 8 autobus in più, oltre al servizio notturno – che l’Amat, “senza alcuna programmazione, si è inventato a due giorni dall’ultimo dell’anno”, reclutando volontari per la notte del 31.  “Il personale necessario ha risposto positivamente, pur dovendo improvvisare sul proprio tempo libero”, aggiungono i sindacati.

Subito dopo, l’elenco delle “mancanze” attribuite al presidente.  “Il presidente Mistretta tace ancora – scrivono Filt Cgil, Fit Cisl, Faisa Cisal, Ugl, Cobas e Orsa Tpl – sulla propria scelta di bloccare l’assunzione dei vincitori del concorso per operatori d’officina. Concorso in piedi sin dal gennaio dell’anno scorso, attualmente stoppato nonostante l’imprescindibile necessità di operai per la manutenzione dei bus.  Allo stato attuale, l’esigenza viene tamponata dagli autisti temporaneamente dislocati, appunto, ai servizi d’officina”.

Ed è sempre il presidente Mistretta, lamentano i sindacati, in riferimento allo scontro sul rinnovo del contratto integrativo, a continuare a rigettare le istanze dei lavoratori “mal pagati”. “Il presidente tace e dovrebbe recitare il mea culpa per avere ritardato un piano industriale e un conseguente nuovo contratto di servizio, consentendo al Comune di Palermo di ostacolare il rinnovo del contratto aziendale dei lavoratori – contrattaccano i sindacati –  Sarebbe opportuno che il presidente Mistretta rassegnasse le dimissioni per non avere difeso le necessità di una azienda messa in ginocchio dai continui tagli e per  continuare a gestire servizi in perdita, a partire dalla gestione del tram, in passivo di 6 milioni all’anno”.

“Il presidente Mistretta – concludono – invece di minacciare indagini sulle assenze del personale, peraltro legittime, avrebbe dovuto imporsi con la proprietà dell’azienda nel farsi riconoscere i giusti corrispettivi, coi costi standard, dei servizi onerosi come il tram. I lavoratori dell’Amat saranno costretti, loro malgrado, a dissentire con futuri scioperi contro il perdurare del disconoscimento dei loro diritti, ritenendosi oltre modo bistrattati dalla lesione d’immagine offerta alla pubblica opinione sempre dal presidente Mistretta, al quale, e ne saremmo onorati, chiediamo di farsi da parte”.

 

 

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