«Rabbia, dolore e frustrazione. Con questi sentimenti assistiamo all’ennesima tragedia nel Canale di Sicilia. Dieci persone sono state strappate a una morte certa grazie al tempestivo intervento della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Purtroppo, sei cadaveri e decine di dispersi testimoniano ancora una volta l’inadeguatezza delle soluzioni finora adottate».
A dirlo è Alfonso Alaimo, coordinatore regionale di Alternativa Popolare in Sicilia, il partito il cui segretario nazionale è Stefano Bandecchi.
«Nessuna strategia – continua Alaimo – è stata in grado di porre fine a questo ciclo di morte e sofferenza. Ritengo che l’unica vera soluzione risieda nell’intervento deciso degli enti sovranazionali competenti, che devono svegliarsi dal loro atavico torpore e inviare task force nei territori che fungono da epicentro della migrazione, per stroncare alla radice la tratta di esseri umani. In ogni caso, la Sicilia e i siciliani, con Lampedusa capofila, saranno sempre pronti a tendere la mano a chi ne ha bisogno. La nostra terra è da sempre un faro di speranza e accoglienza; chi fugge da guerre e povertà da Noi trova solidarietà e supporto».
«Detto questo – conclude Alaimo – è cruciale evidenziare che lo stato di necessità in cui si trovano molti di questi poveri naufraghi, spesso li getta fra le braccia della malavita organizzata, esasperando una situazione già terribile. Inerzia e passività di fronte non sono più tollerabili. Bisogna impedire che la loro unica opzione verso la sopravvivenza sia un viaggio della disperazione. È tempo di azioni concrete, immediate ed efficaci».

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