Il Teatro Massimo Bellini di Catania apre la stagione 2025 con la “Norma” di Vincenzo Bellini, nella versione del regista argentino Hugo de Ana, in occasione del 190° anniversario della sua morte.
“Celebriamo il genio di Vincenzo Bellini commemorando il 190º anniversario della morte e inauguriamo la stagione lirica con il messaggio di pace che irradia dalla ‘sua’ Norma” – commenta il sovrintendente del Teatro Massimo Bellini di Catania, Giovanni Cultrera di Montesano.
“Sua’ non solo per l’inarrivabile ispirazione, ma perché fu lo stesso compositore a voler profondamente modificare l’omonima fonte letteraria francese, ispirata al mito sanguinario di Medea e incentrata sullo scontro feroce tra culture differenti. Si deve di contro a Bellini se la drammaturgia musicale di Norma approdò ad un percorso di espiazione e perdono, condiviso da oppressi e oppressori. “Pace …! il sacro vischio io mieto” è un’esortazione che risuona profondamente nelle coscienze, specialmente in giorni tormentati come quelli che l’umanità sta vivendo. Proseguiamo così nell’esplorazione dell’universo belliniano che in questi anni ha portato a realizzare importanti allestimenti e incisioni discografiche”.
La Norma andrà in scena dal 18 al 26 gennaio con un cast di eccellenza, che vede sul podio Leonardo Sini, regia, scene e costumi di Hugo De Ana. Nel ruolo del titolo si alternano i soprani Irina Lungu e Carmela Remigio. Orchestra et Coro del Teatro Massimo Bellini sono ancora una volta in primo piano per esaltare i capolavori del genius loci.
“Potente – ribadisce Cultrera – è il monito alla riappacificazione che attraversa uno dei capolavori più iconici della storia del melodramma. Un auspicio che si fa preghiera nell’ultimo verso della sublime “Casta diva”, l’invocazione alla Luna, alla quale la protagonista chiede unicamente “Spargi in terra quella pace che regnar tu fai nel ciel”.
Oggi più che mai assume immenso significato essere consapevoli del valore universale di quest’aria immortale, che risuona da quasi due secoli in ogni angolo del mondo. Non più soltanto nei teatri, nella sale da concerto, nei salotti musicali, ma nelle cuffie degli appassionati e nei più vari dispositivi audiovisivi. L’umanità che ascolta “Casta diva” è la stessa che ripudia la guerra”.
L’inaugurazione con il titolo belliniano rappresenta così un’occasione per evidenziare l’immensa eredità artistica e morale di Vincenzo Bellini.
Le sette rappresentazioni in calendario sono già tutte sold out, ad attestare il progressivo trend di crescita che ha portato il Teatro Massimo Bellini a raggiungere record di presenze. Lo dimostra il successo riscosso dalla campagna abbonamenti autunnale riservata alla stagione di concerti e recital. E lo stesso risultato si prospetta per la campagna – tuttora in corso – relativa al cartellone di Opere e Balletti.
C’è infatti ancora la possibilità di sottoscrivere l’abbonamento intero a sette titoli anche durante la programmazione di Norma, ovviamente entro la data del turno prescelto.
La buona notizia è che la campagna abbonamenti sarà riaperta dal 7 al 28 febbraio proponendo il pacchetto dei rimanenti sei titoli. E precisamente le quattro opere Don Giovanni di Mozart, “Madama Butterfly di Puccini, “Don Pasquale di Donizetti, Otello di Verdi, e due balletti, il moderno Othello 2.0 e un classico come Lo Schiaccianoci.
Il ricco cartellone schiera artisti di primo piano del teatro musicale. Lo conferma la locandina di Norma che si segnala per un cast di rilievo internazionale. Sul podio l’acclamata bacchetta di Leonardo Sini, classe 1990 e vincitore nel 2017 del Concorso Cantelli, chiamato per la prima volta a dirigere le pluripremiate formazioni di Orchestra e Coro, quest’ultimo istruito da Luigi Petrozziello.
L’allestimento è quello dell’Opera di Sofia, che vanta regia, scene e costumi firmati dal prestigioso metteur en scene argentino Hugo De Ana, che ha trasposto l’azione dai tempi del dominio romano a quelli dell’Impero di Napoleone I Bonaparte: vuoi per ricondurre l’ambientazione al neoclassicismo dell’epoca della composizione, vuoi per cogliere i corsi e ricorsi storici di guerre e invasioni.
Sono previsti due differenti compagnie di canto: una impegnata nelle 4 recite del 18, 22, 24 e 26 gennaio (turni A, B, C, D), l’altra nelle tre rappresentazioni del 19, 21 e 23 gennaio (turni R, S1, S2). Il ruolo del titolo sarà interpretato, seguendo l’ordine di tale alternanza, da due rinomate voci di soprano: la russa Irina Lungu e Carmela Remigio. Del pari autorevoli i nomi degli altri interpreti principali. Come Pollione si esibiranno i tenori Antonio Poli e Ivan Magrì, nelle vesti di Adalgisa il soprano Elisa Balbo e il mezzosoprano giapponese Aya Wakizono. Nel personaggio di Oroveso si daranno il cambio il basso Carlo Lepore e il basso-baritono Alessio Cacciamani. E ancora, nel ruolo di Flavio i tenori Marco Puggioni e Blagoj Nacoski, in quello di Clotilde i soprani Anna Malavasi e Sabrina Messina.
Il Teatro Massimo Bellini ripropone sempre con massima cura questo capolavoro senza tempo, lo stesso prescelto nel maggio 1880 per il battesimo della monumentale fabbrica concepita dall’architetto Carlo Sada. Basti ricordare le edizioni interpretate nel 1950 e nel 1951 dalla divina Maria Callas.
L’opera, rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 26 dicembre 1831, è considerata una delle più alte espressioni del repertorio belcantistico e un emblema dello stile di Bellini. La trama originale, ambientata nella Gallia occupata dai Romani, ruota attorno al dramma della sacerdotessa dei Druidi, Norma, combattuta tra l’amore proibito per il proconsole Pollione e il risentimento per il condottiero che si è innamorato della più giovane vestale Adalgisa, mentre monta in lei il conflitto tra dovere religioso e sentimenti personali.
La musica di Bellini, celebrata per le sue melodie lunghe e cantabili, offre come sempre momenti di elevata bellezza, tra cui spicca – ça va sans dire – l’aria “Casta diva”, uno dei brani più rappresentativi dell’intero repertorio operistico. L’intensità emotiva raggiunge il culmine nella celebre scena finale, “Qual cor tradisti” / “Deh, non volerli vittime”, laddove Norma sacrifica se stessa per amore della verità e della giustizia.
Questa tragedia lirica in due atti spicca altresì per i versi di Felice Romani, il principale librettista della sua epoca, che aveva stretto con il Catanese un proficuo sodalizio. Insieme scelsero come fonte letteraria d’oltralpe la tragedia Norma, ou l’infanticide di Alexandre Soumet, un plot a sua volta configurato sul mito di Medea. Ma per la “sua” Norma, come anticipato, Bellini impose al drammaturgo genovese cambiamenti radicali, ripudiando l’infanticidio a favore di una prospettiva intrisa di profonda umanità.
E con Norma, vero simbolo di perfezione artistica, il Teatro Massimo Bellini non solo celebra il genio di Vincenzo Bellini, ma riafferma il proprio ruolo centrale tra le istituzioni del panorama culturale. Una missione artistica e civile nel segno del Cigno di Catania. Per informazioni: teatromassimobellini.it
Luogo: Teatro Bellini di Catania , Via Giuseppe Perrotta, 12, CATANIA, CATANIA, SICILIA
Data Inizio: 18/01/2025
Data Fine: 26/01/2025
Ora: 20:30
Artista: Hugo de Ana
Prezzo: 95.00
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