“Agrigento avrebbe dovuto rappresentare il riscatto culturale e socio-economico della Sicilia ma si è trasformata in un clamoroso fallimento. La speranza di vedere la città diventare una Capitale Italiana della Cultura capace di rilanciare l’economia, il turismo e l’immagine dell’intera regione si è dissolta nel peggiore dei modi. Una opportunità storica irrimediabilmente vanificata dal degrado amministrativo e dal pressapochismo della classe dirigente politica locale e del governo regionale guidato da Schifani”. Così il vice-presidente del gruppo parlamentare siciliano del Partito Democratico, Mario Giambona

“I numeri sono impietosi e la programmazione culturale è stata pressoché inesistente – prosegue -. Un danno economico incalcolabile per l’intera Sicilia con il settore alberghiero, la ristorazione, il commercio e i servizi turistici che non hanno visto alcun incremento significativo”. 

Giambona analizza le criticità di una gestione della manifestazione che il deputato del Pd definisce “tragicomica e iniziata nel peggiore dei modi con le dimissioni presidente della Fondazione Agrigento Capitale della Cultura 2025, Giacomo Minio e del presidente della Fondazione Orestiadi, Calogero Pumilia. Un effetto domino dovuto alla mancanza di visione politica da parte della maggioranza del centrodestra siciliano che ha fatto diventare Agrigento il simbolo della totale mancanza di programmazione e organizzazione politica e amministrativa”. 

Il deputato del Pd chiede quindi che “i responsabili di questo flop, ovvero il sindaco Franco Miccichè e il presidente della Regione Renato Schifani, dovrebbero passarsi una mano sulla coscienza e chiedere scusa agli agrigentini e a tutti i siciliani” e conclude spiegando che “questo fallimento rischia di avere conseguenze devastanti per l’intera regione che ha subito un danno di immagine inquantificabile e che rischia di ripercuotersi, nel medio e lungo periodo, come un boomerang sulla nostra economia”. 

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