Palermo 16 dicembre 2024 – Stato di agitazione dei lavoratori dell’appalto dei servizi di pulizia dell’Agenzia delle Entrate di Palermo. Il trasferimento degli uffici e dei servizi dalla sede di via Toscana alla nuova sede di via Wilhelm Conrad Röntgen, ha provocato una rivoluzione inaspettata.
L’ente appaltante ha deciso infatti di ridurre il canone contrattuale dell’appalto in concomitanza con la chiusura della sede di via Toscana. E l’azienda appaltatrice BSF srl ha annunciato, alle porte delle prossime festività natalizie, un taglio del 16 per cento delle ore contrattuali per le lavoratrici e i lavoratori addetti al servizio di pulizia, a partire dal 1° gennaio 2025.
Lo denunciano con forza le segreterie provinciali di Filcams Cgil Palermo e Fisascat Cisl Palermo Trapani, che non ci stanno.
“Un’ingiustizia gravissima. Non possiamo accettare questa situazione – dichiarano per la Filcams Cgil Palermo il segretario generale Giuseppe Aiello e per la Fisascat Cisl Palermo Trapani il segretario generale Stefano Spitalieri – Per quanto sia previsto dal capitolato tecnico che alla riduzione delle superfici debba corrispondere una riduzione del canone, ciò che sta accadendo è inammissibile. La BSF Srl, dopo le interlocuzioni con l’ente appaltante e i ricalcoli delle superfici e del canone, ha annunciato un taglio che colpisce in modo diretto e sproporzionato i lavoratori e le lavoratrici”.
Con il trasferimento del personale dell’Agenzia delle Entrate dal sito in chiusura alla nuova direzione provinciale, è già stata disposta l’apertura di nuove aree di lavoro.
“Questo si traduce in un aumento dei volumi e delle consistenze del servizio per gli addetti alle pulizie, e rende ancora più ingiustificato il taglio delle ore contrattuali – proseguono Aiello e Spitalieri – Non è accettabile che decisioni prese dall’ente appaltante ricadano sulle spalle di chi lavora ogni giorno per garantire un servizio essenziale. Se sarà confermato quanto annunciato dall’azienda appaltatrice, ci troveremmo davanti all’ennesimo caso di macelleria sociale, questa volta per mano della pubblica amministrazione, considerato che queste lavoratrici e lavoratori hanno già dei contratti di lavoro povero, di poche ore, al di sotto della soglia contrattuale”.
Filcams Cgil Palermo e Fisascat Cisl Palermo Trapani chiedono all’ente appaltante di “assumersi la responsabilità di mantenere gli attuali margini sul canone d’appalto, evitando che i costi della riorganizzazione ricadano sui lavoratori, già fortemente penalizzati da contratti insufficienti a garantire una retribuzione dignitosa”.
Le organizzazioni sindacali hanno richiesto un incontro urgente con l’Agenzia delle Entrate. In assenza di riscontro positivi, Filcams e Fisascat si riservano di intraprendere “ogni forma legittima di protesta e mobilitazione per difendere i diritti e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti”.