Catania, 23 novembre 2024 – «Sul Masterplan 2030 dell’aeroporto di Catania, è necessario venga avviato un dialogo anche con le confederazioni sindacali. Non faremo passare sottovoce eventuali tentativi di “disintermediare” la rappresentanza degli interessi sociali e collettivi dei cittadini e del territorio che a vario titolo esse rappresentano. Sia chiaro: lo sviluppo e la coesione sociale del territorio non possono prescindere dal confronto con i corpi intermedi sociali, sbaglia chi a esso si nega».
Ad affermarlo è Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, in relazione al progettato piano di sviluppo dello scalo per i prossimi cinque anni.
«Siamo d’accordo che lo sviluppo del territorio catanese, compresa anche buona parte della Sicilia non solo orientale – continua – sia legato anche a porto e aeroporto di Catania, per l’impatto che hanno oltre le strutture stesse. Ecco perché quando si parla proprio di sviluppo, coesione e occupazione, con progettazione e relativa infrastrutturazione pubblica di un territorio, riteniamo utile il confronto con le confederazioni sindacali che di quel territorio sono legittimi portatori di interesse e che, per mandato costituzionale, rappresentano i corpi intermedi della società. E, come Cisl, non staremo in silenzio, in nessun caso, davanti a qualsiasi tentativo di disintermediare tale ruolo, che ci viene riconosciuto dalla delega di rappresentanza di migliaia di lavoratori, pensionati, consumatori e famiglie oltre che dalla nostra stessa Costituzione.
«Nel dibattito – chiarisce Attanasio – intendiamo portare la nostra visione “olistica” di sviluppo del territorio. La Cisl, infatti, non intende rivendicare il confronto tanto per certificare un diritto, ma, bensì, per potersi confrontare nel merito, con analisi e proposte, come si vuole intervenire con un Masterplan che prevede interventi di riqualificazione che certamente avranno un impatto positivo.
«Un effetto che, a detta dello stesso Ad della Sac, Nico Torrisi – aggiunge – si estende ben oltre l’aeroporto stesso, favorirà la crescita economica e metterà tali interventi in correlazione con il piano strategico di altre importanti opere di infrastrutturazione della città. Ci interessa sapere, ad esempio, come il Masterplan si interseca con il Piano di Utilizzo delle aree Demaniali Marittime (PUDM) di Catania, considerato che l’aeroporto lambisce il perimetro disegnato dal nuovo Piano comunale e quali sono gli asset strategici che vedrebbero una rivoluzionaria trasformazione di una significativa parte della Città. O col Piano Urbanistico Attuativo “Catania sud”, il grande piano di sviluppo del litorale sabbioso con infrastrutture e servizi a bassa densità turistico-ricettiva, di cui l’anno scorso il consiglio comunale ha approvato una variante».
Vogliamo capire, infine, quali ricadute ci saranno anche per le famiglie che abitano nella zona del quartiere di Santa Maria Goretti, per le attività lavorative allocate nell’area interessata. Un’area che è già in forte sofferenza per le condizioni idrogeologiche in cui versa e che potrebbe essere esposta a ulteriori criticità».
Per il segretario della Cisl catanese «davanti a un’occasione storica di espansione e innovazione infrastrutturale, di crescita e di coesione socio-economica della città e della provincia etnea, e per tutelare gli interessi legittimi delle sue componenti sociali, riteniamo conveniente che venga allontanata dal dibattito in corso ogni tentazione di delegittimare le confederazioni sindacali dal poter esprimere le proprie proposte nel merito».
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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