Il 14 giugno è la Giornata mondiale del donatore di sangue. Una giornata dedicata a chi sceglie di pensare anche agli altri, donando una parte di sé e consentendo una vita migliore a tanti pazienti affetti da malattie rare del sangue come la talassemia o l’anemia falciforme, e la salvezza a chi ha bisogno urgente di trasfusioni in seguito a interventi chirurgici, incidenti, aggressioni.

L’Italia ha raggiunto un traguardo significativo nell’autosufficienza di sangue, un risultato fondamentale per garantire la disponibilità di emocomponenti essenziali per le terapie trasfusionali ma non basta, perché la maggior parte dei donatori sono di mezza età e questo lascia prevedere difficoltà per i prossimi anni.

L’appello che parte degli addetti ai lavori quest’anno, alla vigilia del 14 giugno, è chiaro: “Serve un ricambio generazionale tra i donatori”.

“La donazione è possibile fino a 65 anni, non oltre – spiega Vincenzo De Angelis, direttore del Centro Nazionale Sangue – Ignorare i campanelli d’allarme, sia ai più alti livelli istituzionali, sia al livello della popolazione generale, non servirà a far sparire i problemi. Dobbiamo sperare che anche i tanti giovani potenziali donatori rispondano agli stimoli con la generosità che ci ha sempre contraddistinto. L’altro campanello d’allarme è quello della raccolta a due velocità. Ci sono delle regioni particolarmente virtuose, c’è chi ha ancora tanto lavoro da fare e c’è chi magari fa un buon lavoro durante tutto l’anno ma poi si scopre ancora troppo vulnerabile nei mesi estivi. È un problema che va affrontato caso per caso, migliorando la comunicazione, l’organizzazione interna delle strutture, la sinergia con le associazioni di donatori”.

“Il tema del ricambio generazionale non può più essere rinviato – dice Giuseppe Cutino, presidente della Fondazione Franco e Piera Cutino – Per questo abbiamo deciso di realizzare una guida informativa scaricabile dal sito www.fondazionecutino.it e una campagna per promuovere la donazione di sangue soprattutto tra ìi giovani. Le grafiche verranno pubblicate per una settimana sulle nostre pagine social proprio a partire dalla Giornata mondiale del donatore di sangue”.

“Messaggi pop ispirati dai brani del festival di Sanremo con l’hashtag #sentilamusica – aggiunge Sergio Mangano responsabile comunicazione di Piera Cutino – Quando si intona il ritornello di una canzone si prova leggerezza, gioia, serenità. È la stessa sensazione che ci è stata comunicata da tanti donatori”.

Tra loro, Alessia Scardigno, coordinatrice giovani donatori Fratres Puglia: “Ciò che possiedo veramente è ciò che posso donare, ha detto Papa Francesco ed io credo fermamente in queste parole – racconta – Dono dall’età di 18 anni ed ho seguito l’esempio di mio padre che è un donatore. Sono donatrice di sangue e di plasma che serve a creare farmaci salva vita. Con l’associazione di cui faccio parte sono impegnata a promuovere la donazione di sangue tra i ragazzi e le ragazze. Il sangue non può essere prodotto, servono donatori. Chiunque può donare, anche chi ha paura dell’ago come me. Nel momento in cui si dona le paure vanno in secondo piano. Basta pensare a chi andrà il nostro sangue. Donare dà serenità e gioia”.

Per i pazienti talassemici le donazioni di sangue sono indispensabili. “I pazienti con talassemia – spiega Raffaella Origa, presidente della SITE (Società italiana talassemia ed emoglobinopatie) – hanno necessità di trasfusioni regolari perché per un difetto genetico presentano un’anemia talmente grave da essere incompatibile con una vita normale e perché in assenza di trasfusioni, il midollo osseo cerca di compensare l’anemia attivandosi con conseguenze dannose a molti organi. Per evitare tutto ciò è fondamentale che l’emoglobina pretrasfusionale non scenda sotto certi valori. Non trasfondere nel momento ideale, se questo si ripete nel tempo, può avere conseguenze negative in questo senso e si può accompagnare ad un malessere fisico significativo. In ogni caso, il fatto che la trasfusione venga rimandata rispetto alla data stabilita, determina un senso di precarietà e incertezza e condiziona pesantemente la vita del paziente impegnato nello studio o nel lavoro”.

Da qui l’esigenza di assicurare continuità alle donazioni.

Quattro le grafiche della nuova campagna di comunicazione ispirate ai brani “La Noia” della vincitrice Angelina Mango, “Sinceramente” di Annalisa, “Ma non tutta la vita” dei Ricchi e Poveri, “I p’ me, tu p’ te” di Geolier.

La campagna è stata realizzata con il contributo non condizionante di Bristol Myers Quibbs e Chiesi Global Rare Diseas.


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