“La Sicilia, con la legge 68 del 1981 ha anticipato di 11 anni le politiche di tutela e assistenza verso non vedenti, ipovedenti e diversamente abili” ha ricordato il presidente dell’Istituto dei Ciechi 

In occasione dei tre giorni di celebrazione dei 130 anni dell’Istituto dei Ciechi di Palermo “Opere Riunite Ignazio Florio – Francesca e Anna Salamone”, si è tenuto oggi un convegno all’Hotel La Torre di Mondello, al quale ha preso parte il presidente della Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi Rodolfo Masto. Al centro del dibattito il ruolo degli Istituti in materia di istruzione, formazione e riabilitazione dei non vedenti e ipovedenti in Italia.

 

Ad aprire i lavori congressuali è stato il presidente dell’Istituto dei Ciechi di Palermo Tommaso Di Gesaro. “Occorre fornire risposte nuove ai nostri assistiti, in linea con i cambiamenti dei tempi, con le nuove tecnologie e con le conseguenti nuove esigenze di non vedenti, ipovedenti e soggetti con altre difficoltà particolari che spesso si associano al problema della cecità – ha affermato il presidente. – I tempi sono maturi per passare dal concetto di integrazione, che ci ha tutelato come categoria, a quello di inclusione, che invece deve riguardare e coinvolgere ogni singolo individuo. Colgo l’occasione di questo convegno per formulare un atto di benemerenza e di riconoscenza alla Regione Siciliana, che ha mostrato sempre grandissima sensibilità sui temi della cecità e della disabilità in generale, emanando ben 11 anni prima della famosa legge 104 del 1992 la legge regionale n. 68 del 1981 che, sui temi della tutela e dell’assistenza probabilmente è anche più dettagliata e precisa della stessa 104.”

 

Fra i relatori che si sono succeduti nel corso della mattinata diversi accademici, fra cui il professore Gioacchino Lavanco, direttore del dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche dell’Esercizio Fisico e della Formazione dell’Università degli Studi di Palermo, che ha tenuto una lectio magistralis sull’evoluzione dell’istruzione dei ciechi dalle scuole speciali all’inclusione scolastica. Presente anche il professore emerito di Didattica e Pedagogia Speciale dell’Università di Palermo Giuseppe Zanniello che ha parlato dello storico ruolo degli Istituto dei Ciechi di Palermo a supporto dell’inclusione scolastica di non vedenti e ipovedenti palermitani.

 

Fra gli altri relatori anche la psicologa e responsabile dei servizi educativi e convittuali dell’Istituto dei Ciechi di Palermo, dottoressa Giovanna Virga; la responsabile del Centro Tiflodidattico di Palermo, dottoressa Maria Concetta Cusimano ed il musicoterapeuta dottor Renato Pantaleo.

 

“Ogni regione si muove in maniera abbastanza autonomia rispetto ai rapporti territoriali con i nostri istituti. Una situazione che rallenta la possibilità di avere un quadro coerente a livello nazionale, sia per quanto riguarda gli aspetti normativi che per quel che riguarda le risorse economiche. Il nostro sforzo, quindi, è quello di intensificare il dialogo fra i vari istituti territoriali per trovare al nostro interno politiche e linee d’azione condivise e coerenti in modo da garantire a tutti i nostri assistiti, a prescindere dalla Regione di appartenenza, livelli di tutele e assistenza quanto più allineati fra loro” ha affermato a margine dell’evento il presidente della Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi, Rodolfo Masto

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