“Sono anni che denuncio una situazione di estremo e pericoloso abbandono nella zona industriale del capoluogo etneo. La presenza dell’associazione di imprese insediate nella zona industriale di Catania è un segnale fondamentale di partecipazione attiva che sta portando e porterà, nel lungo periodo, indubbi vantaggi collettivi in termini di strutture e servizi. Il problema di fondo, però, è che non si può lasciare l’imprenditore quasi completamente solo a gestire emergenze di tale portata”.
Le parole sono di Salvatore Tomarchio, presidente della commissione comunale al patrimonio di Catania, in merito alla situazione della zona industriale etnea. “In un’area vasta come una cittadina di medie dimensioni – continua Tomarchio – non c’è pubblica illuminazione, acqua corrente e strade in condizioni decenti. Oggi l’intero sito deve fare i conti con vie-gruviera, sterpaglie e carenza di sicurezza. I primi interventi di quasi 130.000 euro, per rispondere all’emergenza idrica da parte dell’Irsap, può essere un segnale da tenere in considerazione ma se a questo non seguono ben altri tipi di lavori, dai costi molto più copiosi, il rischio è quello di vanificare i pochi interventi fatti finora”.
“Chiedo – continua Tomarchio – ai rappresentanti dell’Irsap Sicilia, delle forze imprenditoriali e del Comune di stabilire una tabella di marcia definitiva, dividere l’area in lotti di intervento ed investire così le poche risorse a disposizione in modo oculato ed efficiente. Occorre attivarsi prima nei punti della zona industriale di Catania dov’è concretato il maggior numero di imprese e dov’è più copioso il viavai di mezzi e personale. Successivamente operare nelle zone secondarie dove il traffico di merci è meno cospicuo. Non solo, tenuto conto della partecipazione attiva dell’associazione di imprese insediate nella zona industriale si potrebbe valutare con loro la possibilità di affidargli la gestione di intere zone o strade, in cambio di agevolazioni e facilitazioni fiscali, nel contesto della loro manutenzione costante e del loro decoro”.
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