A Zafferana Etnea arriva “Una Noche por Paco”, un progetto esclusivo che vuole celebrare il mitico chitarrista Paco de Lucia. L’omaggio, prodotto da Esound Music & Arts Agency e l’Associazione Musicale Etnea, chiamerà sul palco alcuni tra i migliori protagonisti della scena flamenca, artisti che lo hanno amato ed accompagnato in diversi momenti della sua carriera e vita personale.
Ad aprire la serata ci sarà il noto pianista Chano Dominguez con il suo quartetto flamenco formato da Jose Ruiz Motos “Bandolero” (percussioni), Daniel Navarro (bailaor) e Blas Cordoba (cantaor), che ripercorreranno le tracce del celebre disco Diez de Paco, il disco registrato da Dominguez e Jorge Pardo nel 1994 per celebrare il maestro Paco De Lucia.
È un’occasione per ringraziare il chitarrista di Algeciras per aver pioneristicamente unito il duende a un feeling musicale ben definito. L’idea è quella d’interpretare la musica di Paco de Lucia senza la chitarra, con musicisti che lo capiscono, ma lo suonano in un’altra maniera.
Dominguez fu uno dei precursori nel fondere il flamenco al jazz – anche grazie all’ispirazione di Paco – e questa fusione fu una vera sorpresa per il modo in cui suonava: nuovo, non classificabile e, comunque, familiare.
Seguirà sul palco il Sexteto por Paco per celebrare il leggendario chitarrista di flamenco attraverso il suo acclamato sestetto formato dal nipote Antonio Sánchez (chitarra), José Fernández (chitarra), Israel Suárez “Piraña” (percussioni), Antonio Serrano (armonica), David de Jacoba (voce) e Antonio Moreno “Polito” (bailaor). Il nucleo della band fu formato nel 2004 per la registrazione di Cositas Buenas con cui Paco de Lucia vinse un Latin Grammy, e divenne da allora un catalizzatore di giovani eccezionali talenti, alcuni dei quali presenti in questo progetto.
“Per noi è un omaggio a un genio, un maestro, un compagno di tante avventure e qualcuno che amiamo molto”, dice Antonio Sanchez, figlio del fratello maggiore Paco. “In questo progetto ognuno di noi contribuisce con la propria parte per celebrare Paco e la sua opera”.
Antonio Sanchez nel 2010 si unì allo zio come seconda chitarra, sostituendo l’allora stella nascente del flamenco Niño Josele. Per quanto riguarda la differenza tra lo zio Paco e il leader Paco, Sanchez dichiara: “Paco era sempre lo stesso, sul palco, per strada o in casa era molto umile e con un grande senso dell’umorismo. Quando questo gruppo suonava con lui, c’era una grande complicità tra tutti noi: sguardi, sorrisi, cenni di comprensione. C’era comunicazione senza parole. Era molto simile a una famiglia”.
A completare questo omaggio sarà presente anche Curro Sánchez Varela, figlio di Paco e direttore del documentario Paco de Lucía: La Búsqueda. Il documentario racconta la storia del grande chitarrista attraverso diverse interviste condotte tra il 2010 e il 2014, un viaggio vitale che inizia la prima volta che Paco prende in mano una chitarra nella sua casa di Algeciras a soli 7 anni, e che culmina con la composizione del suo ultimo album, Canción Andaluza. Più di 60 anni d’investigazione, di ricerca musicale, per andar oltre il conosciuto e trasformare il flamenco da fenomeno marginale a mondiale.
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