Subiva abusi e veniva costretto ad assistere a rapporti sessuali fra i suoi familiari. Il tutto avveniva nell’abitazione di un familiare del bambino che non aveva ancora compiuto 14 anni. l’ultimo abuso risalirebbe ai giorni fra la fine di luglio e l’inizio di agosto.
Due uomini, di 41 e 49 anni, e una donna, di 44, sono stati arrestati da carabinieri del nucleo Operativo della compagnia di Caltagirone con l’accusa, a vario titolo, di violenza sessuale nei confronti di un minorenne. Il bambino non aveva ancora compiuto 14 anni al momento dei fatti. Nei confronti dei tre indagati militari dell’Arma hanno eseguito un’ordinanza cautelare in carcere emessa dal Gip di Caltagirone su richiesta della locale Procura.
L’indagine è scaturita dalla denuncia della vittima sporta l’8 agosto. Dagli accertamenti sarebbe emerso che, qualche giorno prima, nell’abitazione di una delle persone raggiunte dalla misura cautelare, familiare del bambino, il minorenne sarebbe stato costretto a subire abusi e ad assistere a rapporti sessuali.
Il tormento interiore della vittima l’avrebbe poi spinta a confidarsi con i propri cari qualche giorno dopo e a decidersi a sporgere una dettagliata denuncia. I due uomini sono stati condotti nella casa circondariale di Caltagirone, mentre la donna nel carcere palermitano di Pagliarelli, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
L’ultima storia di vipolenza sessuale precedente a questa sarebbe avvenuta a palermo dove, a inizio agosto, una ragazza tedesca di 25 anni ha raccontato in ospedale di essere stata violentata di notte, poco prima che potesse rientrare in casa. La vittima si trovava in città per motivi di studio.
La violenza sarebbe avvenuta venerdì 29 luglio, dopo una serata passata con amici, la giovane – come poi denunciato – sarebbe stata importunata da un coetaneo che si sarebbe avvicinato a lei con una scusa mentre passeggiava dalle parti di via Polara, non lontano dal tribunale. Il giovane l’avrebbe aggredita per poi abusare sessualmente di lei e scappare facendo perdere le proprie tracce.
A denunciare l’episodio, dopo essersi almeno in parte ripresa dallo choc, è stata la stessa ragazza che è andata in ospedale per farsi controllare.