“Il fatto stesso che Renzi abbia detto che se ‘perde la riforma’ andrà a casa, credo sia un buon motivo per votare No. Vedo una forte crisi di democrazia perché se si inizia a togliere la possibilità di votare ai cittadini, significa che la storia sta iniziando a prendere una brutta piega”. Così da Catania Roberto Calderoli, uomo forte della Lega, boccia senza tanti giri di parole la riforma costituzionale del premier Renzi invitando convintamente a votare No domenica 4 dicembre.
“Il combinato disposto inoltre- ha poi aggiunto Calderoli- della legge elettorale con questa riforma farebbe sì che un partito con il 20% possa andare al ballottaggio e prendersi una maggioranza assoluta di voti alla Camera e quello stesso partito potrà anche determinare la scelta degli organi di garanzia come la presidenza della Repubblica, della Corte Costituzionale o del Csm. Addirittura, con 316 voti, si potrà dichiarare lo stato di guerra…”.
In questo rush finale prima della scadenza referendaria ormai prossima, come i tanti big politici nazionali ‘calati’ in Sicilia, anche l’esponente leghista ha detto brevemente la sua pensando alla gente isolana. “Non so poi se in buona o cattiva fede – ha infine evidenziato- hanno fatto si che le regioni a statuto speciale come la Sicilia non potranno eleggere i propri senatori”.
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