Spirano venti di guerra in Iran e la Sicilia teme attacchi da parte delle milizie antagoniste alle truppe americane, che sull’Isola controllano due basi definite strategiche per le operazioni militari. Si tratta della base militare di Sigonella, sede di un aeroporto militare sotto l’influenza delle forze militari americane e del Muos di Niscemi, la grande antenna dalla quale vengono pilotati in remoto i droni.
Il 12 gennaio, sull’onda della grande paura dello scoppio di un grande conflitto mondiale, a Sigonella è prevista una grande mobilitazione nazionale organizzata da una fitta schiera di movimenti, associazioni, partiti e liberi cittadini pacifisti e antimilitaristi. Diranno “no” alla guerra e all’uso delle armi per la risoluzione di problematiche tra nazioni nemiche.
L’iniziativa arriva all’indomani della richiesta di chiarimento del Ministero degli Esteri nel coinvolgimento della Sicilia nell’operazione che dell’esercito americano che ha ucciso con un drone il generale iraniano Soleimani. Quella del 12 gennaio, dicono a BlogSicilia gli organizzatori, sarà una manifestazione dal quale uscirà fuori un’unica, importante richiesta: lo smantellamento delle basi militari americane attualmente presenti nel territorio italiano a prescindere dall’operazione americana.
Questa notte, tra l’altro, il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica ha dato vita a due diversi attacchi alle basi americane in Iraq. Sono state decine i razzi, in due ondate, che hanno colpito nel corso della notte la base di al-Asad, nell’Ovest del Paese, e di Erbil, nel Nord.
La Sicilia, secondo i diversi gruppi che parteciperanno alla mobilitazione, è direttamente interessata dal conflitto che sta per acuirsi tra Iran e Stati Uniti. Oltre a Sigonella, è presente anche la base del Muos che permette il monitoraggio e il pilotaggio remoto dei droni americani. “Sigonella – continuano gli organizzatori dell’iniziativa – non era ancora stata utilizzata per scopi militari derivanti da conflitti mondiali e assume un nuovo ruolo centrale visto che partecipa alla gestione dei droni, che sono i principali strumenti che saranno utilizzati nei conflitti futuri”. E in questo senso il Muos di Niscemi assume un ruolo importante. Il 12 gennaio nascerà un’istanza contro la guerra come risoluzione delle problematiche internazionali e sarà fatta presente la preoccupazione per la presenza nel nostro territorio di basi che mettono a rischio la vita degli italiani senza che l’Italia sia direttamente coinvolta dal conflitto.
Si prevede una partecipazione larga a Sigonella. All’interno del coordinamento ci sono tante sigle che hanno già aderito all’organizzazione del raduno. “Nasce come un’istanza dei movimenti antimilitaristici che chiedono la chiusura delle basi americani e nasce sull’onda dell’urgenza della situazione in Iran. E’ importante dare un segnale. La gente non può trovarsi alla mercè di azioni geopolitiche più o meno militari”.
Il coordinamento di movimenti contesta, inoltre il fatto che la smentita riguardo all’uccisione del generale Soleimani in Iraq sia arrivata solo rispetto all’utilizzo drone e non sull’uso delle basi siciliane. Sul Muos e Sigonella, di fatto, non vi è stata alcuna smentita. “Crediamo che questa manifestazione debba puntare a chiedere all’Italia di restare estranea al conflitto e di ritirare le truppe e si dissoci ufficialmente da tutte le vicende”.
L’11 gennaio a Catania alcuni partiti della sinistra, tra cui Rifondazione Comunista e PCI, daranno vita a un presidio che il 12 gennaio convergerà a Sigonella. L’evento facebook conta già centinaia e centinaia di partecipanti. Previsti pullman da diverse città per raggiungere la base americana, domenica alle ore 14.