- Malore nella notte per Vanni Calì, l’imprenditore rapito ad Haiti
- L’uomo è stato ricoverato a Catania in una struttura sanitaria per esami
- Annullato l’incontro di oggi a data da destinarsi, doveva incontrare Pogliese
È stato ricoverato, per accertamenti clinici, in un struttura sanitaria di Catania per un improvviso malessere accusato la notte scorsa Vanni Calì, l’ingegnere italiano sequestrato ad Haiti il 1 giugno scorso e rilasciato 22 giorni dopo il rapimento. Il professionista avrebbe dovuto incontrare stamattina il sindaco Salvo Pogliese in Municipio. Appuntamento che è stato rinviato a data da destinarsi malore nella notte, ricoverato a Catania per esami.
La liberazione il 24 giugno
Calì è stato liberato il 24 giugno scorso dopo che era stato prelevato presso il cantiere dove lavorava da un gruppo criminale locale. La liberazione, dopo 22 giorni, è stata possibile grazie al lavoro quotidiano della nostra intelligence e dell’Unità di Crisi della Farnesina, che ha mantenuto giorno dopo giorno i contatti con la famiglia in Sicilia. Giovanni Calì, 74 anni, di Catania, si trovava ad Haiti per conto della ditta di costruzioni Bonifica Spa, con sede a Roma, e si stava occupando della costruzione di una strada. Gli indizi portarono subito gli inquirenti nella direzione delle diverse violente bande criminali che si dedicano ai rapimenti a scopo di riscatto, e prendono di mira soprattutto funzionari stranieri e anche sacerdoti.
Oggi doveva incontrare sindaco e giornalisti
Il professionista – che è stato anche assessore provinciale di Catania al tempo della presidenza di Nello Musumeci -, era rientrato ieri a Catania e avrebbe dovuto vedere stamattina il sindaco Salvo Pogliese nel Palazzo degli elefanti. Sempre in Municipio era poi previsto un incontro con i giornalisti per raccontare la disavventura vissuta nella repubblica caraibica. “Ho sentito diverse volte Vanni Calì – aveva detto ieri Salvo Pogliese – rientrato a casa per abbracciare i suoi familiari sollevati dopo tre settimane di angoscia”. “E’ molto provato per le sofferenze patite – aveva aggiunto il Sindaco -, ma anche felice per l’affetto che gli italiani gli hanno tributato, seppure a migliaia di chilometri di distanza”.
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