“È un’estate veramente calda all’Ateneo di Catania. Dopo le pesanti accuse contro il sistema amministrativo nella lettera di dimissioni del Direttore generale, Bellantoni, l’Università di Catania fa di nuovo parlare di sé per lo strano bando indetto a fine luglio con scadenza a fine agosto, in pieno periodo vacanziero”. Così la deputata alla Camera del Movimento 5 Stelle Simona Suriano che ha inviato una segnalazione all’Anac, l’Autorità nazionale anti corruzione che nell’ultimo aggiornamento al Piano Anticorruzione del 2017 ha prestato particolare attenzione anche al mondo universitario e degli atenei italiani.
“Ma la vera singolarità sta nella figura ricercata, quella di un docente di Diritto Romano presso la facoltà di Lettere, alla modica cifra di 120 mila euro l’anno – prosegue -. Invero l’ateneo di Catania possiede già 8 docenti di Diritto Romano, in forze presso la facoltà di Giurisprudenza. E la vicenda si fa ancora più strana perché né la presentazione del corso né nell’offerta formativa del corso di Filologia appare, neanche come insegnamento opzionale, il corso di diritto romano. Eppure l’ateneo di Catania non naviga in buone acque, ogni anno perde migliaia di iscritti e il bando in questione induce al sospetto che sia stato tagliato su misura per qualcuno”.