C’è chi si sente troppo vecchio per sperare ancora in un contratto: “Eppure ho poco più di 30 anni”. C’è chi si sente scaricato dopo una raffica di “chiamate stagionali”. Storie di precari ex Stm, che stamattina hanno affollato il salone “Mico Geraci” in via Sangiuliano a Catania per un’assemblea convocata dai segretari generali territoriali di Uil e Uilm, Enza Meli e Giuseppe Caramanna. Oltre 180 su 227 nello stabilimento Stm di Catania le lavoratrici e i lavoratori cui non sono stati prolungati i periodi di assunzione, né tantomeno proposta la stabilizzazione, dopo un paio di mesi da “summer job”.
Le conferma solo 6 mesi
Appena una quarantina, quelli di primo contratto, sono stati confermati per sei mesi. Enza Meli nel suo intervento ha detto, fra l’altro: “Abbiamo sempre denunciato che questa è la terra delle opportunità negate. Per questo, ci teniamo ben strette quelle poche opportunità di sviluppo e lavoro che abbiamo come la Stm, a cui continuiamo a sollecitare confronto su temi-chiave. Ad esempio quello di quanti vengono trattati come precari … a perdere”. “Noi chiediamo – ha aggiunto la segretaria generale del sindacato dei cittadini – di rispettare la dignità dei lavoratori, di non sprecare le risorse umane e professionali. Gli stagionali di lungo corso hanno perso le speranze, ma non possono certo coltivarle neppure i neoassunti. Uil e Uilm devono tutelare i primi e i secondi, perché tutti rischiano di essere stritolati da questa perversa logica del precariato selvaggio che, sia chiaro, fa danni anche alle imprese. Anche alla Stm!”.
“Confronto negato sino ad oggi”
Presenti nella sala-convegni di via Sangiuliano i rappresentanti sindacali Uilm nelle Rsu catanesi di Stm, il segretario dell’organizzazione di categoria Giuseppe Caramanna ha esclamato: “Da tempo cerchiamo confronto con l’azienda, a oggi non abbiamo avuto alcuna risposta. Sentiamo il diritto e il dovere di dare voce ai precari, innanzitutto perché è profondamente ingiusto che restino tali a vita e intanto rischiano di restare fuori dal mercato del lavoro per ragioni di età anche se hanno 30, 31, 32 anni. Inoltre, nelle sale produttive dello stabilimento l’organico è decisamente risicato e i carichi di lavoro sono eccessivi rispetto al passato. Come alle acciaierie di Sicilia, siamo pronti a discutere con i vertici di Stm un percorso per stabilizzare chi supera i 24 mesi di contratto a termine”. Da Uil e Uilm, infine, un appello agli altri sindacati e alla politica: “Nessuno può restare in silenzio dinanzi a questa situazione – hanno dichiarato Enza Meli e Giuseppe Caramanna – Noi comunque andiamo avanti. La nostra strada è quella della salvaguardia di tutte e di tutti, senza sé e senza ma, dall’oltraggio del precariato a vita”.
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