Il 2015 è appena passato ed è già il momento di tirare le somme. Cominciano ad arrivare le elaborazioni dei dati sul turismo in Sicilia negli ultimi due anni e fotografano una realtà che, a dispetto della crisi, sembra essere in netta ripresa. Nel 2014 sono state registrate quasi 15 milioni di presenze e 4,5 milioni di arrivi. Due dati che crescono rispettivamente del 6,1 per cento e dell’8,8 per cento rispetto all’anno precedente. Ma non è tutto. Ad aggregare e integrare tutte le informazioni disponibili ci ha pensato Sicilying, il primo tour operator online dedicato alla Sicilia. Che fornisce i dettagli di un mercato che sembra vivere un momento d’oro.
Secondo i numeri di Unioncamere Sicilia, il livello di internazionalizzazione dei turisti nell’Isola è decisamente equilibrato. Il 47,8 per cento dei visitatori arrivati sul territorio proviene da altri Paesi, mentre il restante 52,2 per cento è composto da turisti italiani. Sono questi ultimi, complici le difficoltà economiche che rendono più difficile viaggiare verso l’estero, a riscoprire le bellezze siciliane. Nel 2014 sono incrementati gli arrivi e le presenze nostrani dell’11 per cento. Secondo l’Istat, la permanenza media degli italiani in Sicilia è di 2,94 giorni. Mentre quella degli stranieri sale a 3,57 giorni. La media dei due dati è di 3,24 giorni.
Secondo i report, la concentrazione maggiore di turisti si è avuta nei mesi compresi tra aprile e ottobre. Questo dato, però, va letto in maniera articolata: indica l’attuale difficoltà di proporre il turismo in Sicilia in maniera destagionalizzata, affrancandolo dall’idea del sole e delle spiagge e promuovendolo come centro culturale e sportivo 365 giorni l’anno.
“Questo dato non è certo una sorpresa”, commenta Carmelo Indelicato, Ceo e co-fondatore di Sicilying. «Del resto si tratta esattamente dello scoglio con il quale gli operatori del turismo si scontrano più spesso”, aggiunge.
Secondo dati Eurostat elaborati nel 2015, in Sicilia nell’anno passato sono state prenotate – da residenti e non – tra le dieci e le venti milioni di camere nelle strutture ricettive. A questi elementi vanno sommati gli studi condotti dagli Osservatori sulla Digital Innovation del Politecnico di Milano: nel mercato del turismo nel 2015 circa 51 miliardi di euro – in riferimento all’Italia intera – sono stati spesi tramite prenotazioni e acquisti online. Una sostanziale parità rispetto ai metodi «tradizionali», ormai in dismissione.
“Il turista digitale italiano – si legge nello studio del PoliMi – è particolarmente attivo su internet in tutte le macro-fasi del viaggio: nei momenti pre-viaggio, l’88% ricerca informazioni e l’82% prenota o acquista qualcosa (alloggio, mezzo di trasporto o attività da fare a destinazione); durante il viaggio il 44% acquista su Internet qualche attività e l’86% utilizza applicazioni in destinazione a supporto dell’esperienza; il 61% fa attività digitali nel post-viaggio”.