Per anni avrebbero percepito contributi europei che non gli spettavano mettendo su un collaudatissimo sistema fraudolento. Una macchina organizzativa molto complessa nella quale nulla era lasciato al caso. Sono tutti accusati di associazione per delinquere i 34 imprenditori ed operatori dei Centri di assistenza agricola indagati dalla Procura di Caltagirone per una maxi truffa ai danni dei fondi Agea, l’Agenzia europea per l’Agricoltura.
Continuano le indagini della Guardia di Finanza in merito all’operazione eseguita il 31 maggio scorso e che ha permesso di fare luce su un sistema che ha consentito a più soggetti di intascare, attraverso false fatturazioni, quanto non gli era dovuto. Considerando le imprese, il numero dei soggetti finiti sul registro degli indagati sale a 55.
L’indebito conseguimento di contributi per l’agricoltura sarebbe avvenuto tramite l’apertura di conti bancari ad hoc ed il ricorso a dati anagrafici e fiscali di prestanome. Tra la documentazione presentata per ottenere i contributi, anche falsi contratti di affitto dei terreni agricoli. Operatori e responsabili dei Centri di assistenza agricola, avrebbero poi attestato falsamente la regolarità di tutta una serie di documenti. Alcune società, in realtà mai operative in ambito agricolo, sarebbero poi state appositamente costituite per incassare in contributi.
Nel corso dell’indagine sono già stati sequestrati beni per un milione di euro.
(foto di repertorio)
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