Gli ispettori nazionali del lavoro hanno sospeso l’attività in un cantiere edile ad Acireale nel catanese dove sono stati trovati tre lavoratori in nero sui cinque impegnati. I lavori erano realizzati da due ditte: una quella appaltatrice la seconda che aveva ricevuto lavori in sub appalto.
La prima impiegava due operai su due in nero, la seconda uno sui tre impegnati. Siccome in entrambi in casi è stata superata la soglia del 10% dei lavoratori, come previsto dalla legge, è scattata la sospensione. I lavori riprenderanno solo dopo che le imprese hanno pagato la sanzione e la regolarizzazione degli operai. Alla ditta appaltatrice sono state elevate multe sulla mancata adozione di misure di idonea manutenzione sulle attrezzature e sul parapetto poco sicuro in alcuni punti di un terrazzo del fabbricato.
Le multe
Multe anche per il mancato adeguamento del piano di sicurezza. Alla ditta appaltatrice sono state notificate prescrizioni di natura penale con ammenda per quasi 12mila euro cui si sommano le sanzioni amministrative di sospensione e maxi-sanzione fino a un massimo di circa 26mila euro. Al datore di lavoro della ditta sub-appaltatrice sono state applicate multe per 5 mila e 500 euro, cui si sommano le sanzioni amministrative di sospensione e maxi-sanzione fino ad un massimo di circa 14mila euro. Per il coordinatore alla sicurezza una multa di 9 mila euro.
I controlli a Trapani
Gli ispettori nazionali del lavoro con i carabinieri del Nil di Trapani, nel corso di un controllo in un ristorante nel trapanese hanno trovato 6 lavoratori in nero su 17 in servizio. Tra il personale impiegato c’era anche un immigrato sprovvisto di documenti e di permesso di soggiorno, e pertanto non regolarizzabile.
I lavoratori in nero
L’attività è stata sospesa per superamento della soglia massima di lavoro nero prevista dalla legge, 10% rispetto al personale occupato. Gli ispettori Inl e i carabinieri hanno riscontrato, altresì, la presenza di un impianto di videosorveglianza non autorizzato, nonché violazioni in materia di salute e sicurezza: inidoneità dei luoghi di lavoro ad uso dei lavoratori, mancata formazione ed informazione dei lavoratori, omessa sorveglianza sanitaria per il personale irregolarmente occupato. Per poter riaprire l’attività, il titolare ha dovuto provvedere al pagamento delle sanzioni amministrative e alla regolarizzazione dei lavoratori.
Il blitz nel Messinese
Gli ispettori nazionali del lavoro con i militari del nucleo tutela del lavoro di Messina, ha sospeso un’attività per lavoro nero. Gli ispettori Inl e i carabinieri del Nil di Messina hanno effettuato un controllo in un bar-gelateria della litoranea di Messina. Erano impiegati due lavoratori di cui uno non regolarmente assunto. Per entrambi i dipendenti, il datore di lavoro non aveva effettuato le visite mediche e l’informazione e formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Nel locale era presente un impianto di videosorveglianza privo di autorizzazione. L’attività è stata sospesa in considerazione dell’impiego irregolare di manodopera. Le sanzioni amministrative contestate ammontano complessivamente a circa 7.000 euro
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