Tre aspiranti rettori, un “ex” in mezzo. Francesco Basile ha già precisato di non aver fatto accordi con Tony Recca, mentre Enrico Foti in una lunga lettera alla comunità accademica catanese puntualizza di avere appreso “che il professor Recca ha cambiato idea e sostiene la candidatura del professor Basile”. Il terzo candidato, Filippo Drago, sembra per ora voler restare alla finestra.
Quattro pagine, quelle scritte da Foti. Il direttore del Dipartimento di Ingegneria, però, dedica proprio le prime righe al controverso “endorsment” di Tony Recca affermando che il collega è “liberissimo di cambiare idea tutte le volte che vuole, un problema solo suo del quale dovrà dare conto solo alla sua coscienza”.
“Una cosa soltanto può semmai dispiacermi – aggiunge Enrico Foti – e cioè che il professor Recca abbia pensato a me quale “strumento antiPignataro”.
Ho già avuto modo di dire pubblicamente come l’annosa querelle tra i professori Recca e Pignataro, che del professor Recca è stato anche strettissimo collaboratore, abbia finito da tempo di appassionarmi e non ho esitato a definirla stucchevole invitando entrambi i protagonisti a trovare, se ne avranno voglia, il tempo e il modo di chiarirsi nelle sedi che riterranno opportune”.
Enrico Foti si propone, quindi, come elemento di “pacificazione” e sottolinea di volersi porre “in netta discontinuità, anzitutto di metodo, con la recente gestione dell’Ateneo caratterizzata da comportamenti divisivi”. E ancora: “Non posso non restare sorpreso di fronte alle dichiarazioni con cui hanno esordito i miei competitors (Basile e Drago, ndr) di aperta e acritica continuità con il passato di cui intendono raccogliere, pertanto, la pesantissima eredità che essi stessi hanno contribuito a formare per essere stati, in momenti diversi, collaboratori fiduciari dei due ultimi past-rettori, o per avere addirittura condiviso e dichiarato di volere continuare l’opera del professor Pignataro. Invero, ricordo a me stesso, prima ancora che a tutti voi, che con riferimento alla qualità della didattica, la classifica Censis ci pone all’ultimo posto tra i mega-atenei statali. Per quanto concerne lo sviluppo della ricerca, ricordo i risultati che ci collocano al sessantaquattresimo posto su sessantasei Università valutate”.
Da Enrico Foti, altra bordata al rettore uscente con riferimento ai tempi di esecuzione delle sentenze che hanno disposto nuove elezioni a piazza Università: “Il nostro Ateneo, a mio avviso, ha sbagliato nei rapporti con le altre istituzioni e, prima fra tutte, con la magistratura. L’autonomia universitaria non può porre ciascuna Università al di fuori e al di sopra dell’ordine statuale, al punto che ogni Ateneo possa elaborare una sua personale e separata idea di legalità e di giustizia. Ciò posto, mi chiedo appunto quale rapporto con la magistratura e con le altre istituzioni si possa credibilmente instaurare, se l’Ateneo non ha eseguito e continua a non eseguire le diverse pronunce giudiziali in cui è risultato soccombente”.
Il direttore di Ingegneria conclude con “un’esortazione” ai colleghi perché “guardino al futuro e non al passato, per cercare di affrontare tutti insieme i tanti e seri problemi che gravano oggi sul nostro Ateneo, fiduciosi di riuscire a risolverli”.
Commenta con Facebook