La Guardia di finanza di Riposto (Ct), ieri mattina, su delega della Procura della Repubblica di Catania ha notificato 33 avvisi di conclusione indagine ad altrettanti dipendenti del Distretto sanitario di Giarre. L’accusa contestata a vario titolo a medici, amministrativi, funzionari, autisti, dipendenti del Sert, del Servizio Veterinario, Igiene pubblica, è di assenteismo e truffa. I fatti oggetto della contestazione risalgono al 2016.
L’accusa contestata è quella di truffa ai danni dell’ASP etnea. Lo riporta il Giornale di Sicilia.
Il periodo finito sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori della Guardia di Finanza etnea è quello compreso tra i mesi di ottobre e novembre dell’anno 2016. In quel periodo le Fiamme Gialle hanno indagato anche con l’utilizzo di telecamere le attività degli uffici del Distretto che si trova lungo Viale Don Minzoni a Giarre. Secondo quanto ricostruito grazie alle riprese video delle telecamere nascoste, i dipendenti in servizio presso il Distretto Sanitario avrebbero attestato di essere a lavoro, timbrato i propri badge alterandone i dati, mentre in realtà sarebbero stati altrove.
A parlare sarebbero proprio le immagini delle telecamere piazzate nei locali, nei pressi della macchinetta per timbrare l’entrata e l’uscita dal posto di lavoro. Le immagini hanno permesso agli investigatori catanesi di raccogliere elementi di prova necessari per poter formulare le accuse a carico dei 33 presunti “furbetti del cartellino”. Le indagini sono iniziate in seguito ad una segnalazione all’autorità giudiziaria. Una volta notificati gli avvisi di conclusione indagini la pubblica accusa dovrebbe avanzare al gip la richiesta di rinvio a giudizio dei 33 indagati. L’ASP di Catania non avrebbe ricevuto ancora dalla Procura, alcuna comunicazione. Non è da escludere che una volta informata l’Azienda possa adottare dei provvedimenti nei confronti dei 33 indagati.
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