Trovati ancora telefonini nelle carceri siciliane. L’ennesima scoperta fatta oggi nel corso di un’operazione della polizia giudiziaria nel carcere di Bicocca a Catania.
La perquisizione e la scoperta
“Gli agenti in servizio nel carcere catanese nel corso di una perquisizione hanno trovato questa mattina due telefoni cellulari e 6 micro telefoni – dice Domenico Nicotra il presidente della
Confederazione dei Sindacati Penitenziari, Consipe – Una brillante operazione che ha consentito di ritrovare i cellulari utilizzati dai detenuti per avere contatti non consentiti con l’esterno”.
Le indagini vanno avanti
Le indagini della polizia penitenziaria sono, adesso, indirizzate a ricostruire i contatti telefonici dei detenuti e su come i cellulari siano arrivati nel penitenziario.
Ieri la scoperta al Pagliarelli
Sono sempre più numerosi questi ritrovamenti nei penitenziari siciliani. Appena ieri è scattata un’operazione a Palermo dove è stata scoperta una donna che era entrata al Pagliarelli nascondendo nelle parti intime un micro telefonino e cercando di consegnarlo al compagno detenuto. La donna, residente a Catania, si era presentata con in braccio il figlio di sei mesi. Aveva superato i controlli prima di entrare nella sala colloqui e poi ha chiesto di andare in bagno. Durante l’incontro con il compagno ha preso un pacchetto che nascondeva in tasca del bimbo e lo ha passato all’uomo.
Movimenti subito intercettati
Un passaggio che non è sfuggito agli agenti penitenziari del carcere, coordinati dal dirigente aggiunto Giuseppe Rizzo. La conferma che il passaggio fosse sospetto quando dall’involucro è saltato fuori il cellulare avvolto dalla carta carbone in modo da schermarlo al controllo degli apparecchi magnetici in dotazione. La donna è stata arrestata alla luce delle nuove norme che prevedono la reclusione per chi favorisce o entra in carcere apparecchi telefonici. Il detenuto era già stato beccato in passato in altri istituti di detenzione con il cellulare in cella. Il telefono è stato sequestrato.
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