I lavoratori delle aziende impegnate nei cantieri della metropolitana di Catania, fra cui Tecnis, sono stati protagonisti di un sit in davanti alla sede della FCE, alla stazione “Borgo”.
FilCa Cisl e Fillea Cgil chiedono l’accelerazione della surroga dei pagamenti dei Sal, gli stati di avanzamento dei lavori, così la Ferrovia CircumEtnea ha fatto partire l’istanza per la procedura di surroga e poter pagare gli arretrati ai lavoratori della MetroCatania 2013, consortile Tecnis.
Il direttore generale della FCE, l’ingegnere Alessandro Di Graziano, l’ha comunicato alle organizzazioni sindacali che lo hanno incontrato in occasione del sit in.
Se da qui a 15 giorni l’azienda non darà alcun riscontro, sarà la FCE a pagare, in surroga, parte degli arretrati. Ma ciò potrebbe anche portare alla rescissione del contratto tra committente e MetroCatania 2013.
“I tempi dei lavoratori non coincidono più con i tempi della burocrazia». È l’amara considerazione che fa Nunzio Turrisi, segretario generale della Filca Cisl di Catania, dopo quest’ultimo sviluppo. «Se toccherà alla FCE pagare – spiega – significa che si è arrivati alla rescissione del contratto e si chiuderanno i rapporti con l’azienda. Lo stesso commissario Ruperto l’aveva detto tempo fa. Non esattamente una bella notizia”.
“Oltretutto – gli fa eco Rosario Di Mauro, della Filca etnea, che ha seguito il sit in di oggi – le somme per lo stato di avanzamento dei lavori che la FCE potrà pagare non basteranno nemmeno a coprire tutti gli arretrati e la Cassa edile, ma solo una parte. Per questo l’azienda si dichiara fiduciosa di poter incassare almeno 11 milioni dall’Anas, anche se la data non è certa”.
“Di certo è che il tempo stringe – conclude Turrisi – e i tempi burocratici e della gestione aziendale non corrispondono più con quelli dei lavoratori, e delle loro famiglie, e con quelli dello sviluppo di cui il nostro territorio ha bisogno”.
foto archivio
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