fino al 21 ottobre a licodia eubea

Successo di pubblico per il Festival del Documentario Archeologico

Ha avuto inizio nel pomeriggio di giovedì 18 ottobre l’VIII Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica che si tiene ogni anno presso l’antica chiesa di San Benedetto e Santa Chiara di Licodia Eubea. Subito dopo i saluti istituzionali, da parte del Presidente della locale sede Archeoclub Giacomo Caruso, de idirettori artistici del Festival Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, del sindaco Giovanni Verga, della soprintendente ai BB. CC. AA. di Catania Rosalba Panvini e della dirigente della sezione archeologica della Soprintendenza di Catania Laura Maniscalco, le prime proiezioni.

Ad aprire l’evento, il film di Bernardin Modrić, “Nome Branko, cognome Fučić”, storia poetica e contemplativa di uno dei maggiori ricercatori croati di iscrizioni e affreschi glagolitici, che ha segnato la storia dell’arte dell’Europa sud-orientale.

A seguire è stata proiettata l’opera di Raffaele Gentiluomo, da ltitolo “L’antico teatro di Herculaneum”. Il monumento, costruito in età augustea, rappresenta una delle testimonianze dell’antica Ercolano, prima della tremenda eruzione del Vesuvio che la distrusse nel 79 d. C. A rappresentare il film in sala Ciro Cacciola,direttore della Fondazione Cives che ha prodotto il film in collaborazione con il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano.

Terzo film in programma, “Mesopotamia.Una civiltà dimenticata”, di Yann Coquart e Luis Miranda, che racconta della Mesopotamia settentrionale, oggi Kurdistan iracheno, terra difficile ma ricca di numerose e importanti testimonianze archeologiche.

Ultimo film presentato perla sezione “Cinema e Archeologia” è stato “Il mito del labirinto”,firmato da Mikael Lefrançois e Agnès Molia: racconta della civiltà minoica che, tra il 1400 e il 1300 a. C., è stata capace di mostrare una complessa capacità artistica ed architettonica, da sempre fonte di fascino per archeologie non solo.

A seguito dell’inaugurazione della mostra fotografica “Libia. Antiche Architetture Berbere”,realizzata dal regista e fotografo LucioRosa, per la sezione “Cinema ed Etnoantropologia”, è  stato proiettato il docufilm di Ilaria Jovinee Roberto Mariotti, “C’era una voltala terra”.

L’opera, ispirata dagli articoli del giornalista e saggista Francesco Jovine, rappresenta un’indagine nella realtà contemporanea e sul legame ch elega, ancora oggi, l’uomo alla terra; una favola sospesa tra presente e passato, con protagonisti molto differenti tra loro.

Folto il pubblico confluito all’apertura della manifestazione, a conferma del fatto che la comunicazione del patrimonio culturale trasmessa attraverso il mezzo cinematografico costituisce oggi una strategia vincente. L’evento proseguirà nelle giornate del 19, 20 e 21 ottobre, offrendo ai partecipanti un ricco palinsesto di film,conversazioni ed attività collaterali.

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