Ancora un altro Comune siciliano dice “no” allo stralcio automatico delle cartelle esattoriali. Dopo Palermo e diversi altri enti locali, adesso anche Catania stoppa questa possibilità per i contribuenti che hanno contenziosi tributari. L’allarme era stato lanciato dagli uffici che avevano parlato di possibilità di squilibri finanziari.
Niente stralcio automatico
Il consiglio comunale di Catania, presieduto da Sebastiano Anastasi, ha approvato in seduta di prosecuzione il diniego allo stralcio parziale delle cartelle. Opzione che è resa possibile dalla legge 197/2022 riguardo ai contenziosi tributari per le cartelle esattoriali sino a mille euro. La delibera illustrata nella seduta di apertura, alla presenza del vice commissario Bernardo Campo, dal dirigente del servizio Tributi Gaetano Oliva. Quest’ultimo ha messo in evidenza come la mancata approvazione del documento avrebbe comportato lo stralcio automatico. Possibilità prevista dalla legge di bilancio per gli enti locali riguardo ai ruoli di valore sino a mille euro affidati agli agenti della riscossione.
Anastasi: “Evitato grave danno”
Il periodo contemplato a questa manovra è nell’arco temporale per contenziosi tributarti che va dal 2000 al 2015. Gli uffici comunali avevano sostenuto il fatto che l’eventuale approvazione di questi stralci avrebbe inevitabilmente causato squilibri di bilancio particolarmente gravosi per un Comune in dissesto. “Il consiglio – ha dichiarato il presidente Anastasi – con grande senso di responsabilità ha approvato una delibera. Può sembrare impopolare ma evita un grave danno al nostro Comune, già in dissesto. Allo stesso tempo non compromette la possibilità per i cittadini di usufruire di specifiche agevolazioni aderendo direttamente alla definizione agevolata”.
Possibilità di far ricorso alla “Rottamazione quater”
Effettivamente per il contribuente cambierà poco. Nel senso che comunque avrà la possibilità di far ricorso alla “Rottamazione quater”. In questa misura rientrerebbero anche le cartelle fiscali sotto i mille euro. La differenza sostanziale è che mentre con lo stralcio il taglio di sanzioni, spese e interessi sarebbe stato automatico, con la rottamazione invece si dovrà fare espressa richiesta. Quindi domande entro il 30 aprile. Per l’ente locale però cambia molto perché in fase di stesura di bilancio non dovrà alterare le previsioni di incassi. Una manovra più tecnica che concreta.
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