La Regione tenterà la carta della richiesta dello Stato di emergenza per la cenere dell’Etna, primo passo per la dichiarazione dello Stato di calamità naturale. “Ho assicurato al presidente dell’Ars Galvagno, che mi ha segnalato i problemi causati della cenere dell’Etna, la disponibilità del governo regionale ad affrontare la tematica, nei modi e tempi opportuni, dopo una verifica del percorso giuridico-amministrativo percorribile. Nel frattempo, per non lasciare nulla di intentato, visto che il capo della nostra Protezione civile, Salvo Cocina, mi ha già relazionato proponendo lo stato di emergenza, avanzerò formale richiesta alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento nazionale della Protezione civile. Speriamo possa essere accolta quanto prima, visto che si tratta già del quinto episodio di emissione di cenere in brevissimo tempo. Cocina mi ha informato che dal febbraio 2021 al febbraio 2022 ce ne furono oltre 50 e la richiesta di stato di emergenza non venne accolta, ma si ottennero 5 milioni di euro a seguito della dichiarazione dello stato di mobilitazione nazionale”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

L’allarme dei sindaci

La richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza è venuta, dapprima, dai sindaci del comprensorio catanese in grande difficoltà per la ricaduta di cenere che crea disagi, danni e rischi  e la cui rimozione comporta costi elevati per le amministrazioni.

“Stato e Regione battano un colpo!” era stata l’invocazione del sindaco di Aci Sant’Antonio Quintino Rocca dopo che la sua città si era svegliata coperta dalla sabbia vulcanica. L’evento di Ferragosto era strato l’ennesimo nelle ultime settimane ed ogni volta disagi e rischi sono elevati come anche i costi per lo smaltimento della cenere. Per questo il primo cittadino invoca la dichiarazione dello stato di calamità.

Galvagno a sostegno della richiesta

Una richiesta subito spostata dal presidente dell’Ars Gaetano galvagno “Per tante comunità del Catanese, quello appena trascorso è stato un Ferragosto rovinato dagli effetti dannosi della cenere vulcanica proveniente dall’Etna. Un problema forse sottovalutato in altre zone dell’Isola, ma che provoca problemi gravissimi ai cittadini e alle amministrazioni”.

Galvagno aveva reso noto il suo colloquio con Schifani “Per questo motivo, dopo aver sentito il sindaco della Città Metropolitana di Catania Enrico Trantino, mi sono fatto carico di portare la questione all’attenzione del presidente della Regione Renato Schifani, che ringrazio per la sensibilità con cui ha recepito la mia segnalazione. Auspico che, nella prima manovra di assestamento del bilancio regionale, vengano reperiti i fondi necessari per fornire un aiuto concreto ai sindaci e a tutti quei siciliani costretti ad affrontare i disagi piccoli ed enormi provocati dalla cenere”

Anche il Codacons si rivolge  al Ministro Musumeci

Anche il Codacons richiede al ministro Nello Musumeci la dichiarazione di stato di calamità. “È necessario – afferma Francesco Tanasi Segretario Nazionale – un intervento governativo urgente per dare un aiuto concreto alla città e alla sua provincia”.

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