Alunni a scuola anche d’estate, ma per fare sport. Dare la possibilità a tutti i giovani di praticare l’attività sportiva è l’obiettivo del progetto “Lo Sport: un diritto per tutti”, presentato oggi nel salone dell’Istituto omnicomprensivo Angelo Musco. Un’iniziativa sociale, una costante volontà di formazione attraverso lo sport, realizzata dalla delegazione catanese del CONI guidata da Enzo Falzone, su input del presidente regionale del CONI Sergio D’Antoni.
Gli studenti catanesi, in modo assolutamente gratuito, vivono le scuole anche nel periodo estivo, ma solamente per fare attività sportiva. Un grest per i mesi di giugno e luglio che avrà inizio lunedì prossimo. Questo il progetto “Lo Sport: un diritto per tutti” che prevede l’attività sportiva negli Istituti comprensivi Musco, San Giorgio e Dusmet nel periodo estivo dal 19 giugno al 28 luglio.
Gli alunni, nelle mattine dal lunedì al venerdì, si cimenteranno nelle varie discipline sportive che il CONI offrirà attraverso istruttori qualificati, in concerto con le federazioni sportive, e laureati in scienze motorie che si occuperanno di attività di base propedeutiche alle varie attività sportive.
Alla conferenza erano presenti, oltre al presidente D’Antoni, il questore di Catania Giuseppe Gualtieri, l’assessore regionale allo Sport Anthony Barbagallo, il provveditore agli studi Emilio Grasso, il vicepresidente vicario del CONI regionale Sergio Parisi, l’assessore allo Sport e Pubblica istruzione del Comune di Catania Valentina Scialfa ed i dirigenti scolastici Cristina Cascio, Concetta Manola ed Enzo Costanzo.
“Vorrei che questo progetto venisse allargato a tutte le scuole – ha detto il presidente regionale del Coni Sergio D’Antoni -. L’obiettivo, il sogno, è vedere tutte le scuole aperte durante il periodo estivo, pronte a dare agli alunni la possibilità di fare sport. E’ importante fornirla a tutti questa opportunità, anche a chi non può permettersela. Ecco, l’importanza sociale dello sport che è anche fonte di riscatto. Il Coni propone, trova le risorse, ma vuole anche allargare il progetto alle istituzioni e ai privati. Lo sport è vita, è rispetto delle regole, è sorriso, serve per la salute e, perché no, più ragazzi si affidano allo sport più crescono le possibilità di allevare futuri campioni”.
“Il valore dello sport è anche etico – spiega il questore di Catania, Giuseppe Gualtieri -. Quando si pratica lo sport si imparano le regole e si trova inoltre la possibilità di convogliare verso forme di competizione leale le grandi energie fisiche dei più giovani”.
“I giovani e le periferie, sono componenti significative di questo progetto – conferma l’assessore regionale allo Sport Anthony Barbagallo -. Il Coni ha la regia, è una squadra che lavora, per quel che ci riguarda abbiamo dato vita ad un rapporto sinergico e chiaro con il mondo dello sport, le Federazioni e il Coni. Il messaggio che deve passare è evidente: in Sicilia lo sport ha un valore doppio, in quanto ha anche un’importante componente sociale”.
“Sono felice di questa opportunità offerta agli alunni degli istituti comprensivi Musco, San Giorgio e Dusmet – conclude l’assessore allo Sport del Comune di Catania Valentina Scialfa – perché sono convinta che lo sport è attività principe nella formazione dei giovani sia sotto l’aspetto fisico che cognitivo. L’attività sportiva è anche socializzazione e integrazione e soprattutto riesce a stimolare l’interesse di quella utenza poco motivata, contrastando le forme di disagio personale e sociale che spesso sfociano nella dispersione scolastica”.
PROGETTO INTEGRAZIONE IMMIGRATI ATTRAVERSO LO SPORT. Nel pomeriggio, il presidente regionale del Coni D’Antoni ha dato il là anche ad un’altra importante idea legata all’integrazione, con il Coni e il Ministero dell’interno che fanno squadra. Al Palanitta infatti è stato lanciato anche a Catania il progetto di “diffusione, pratica e implementazione di attività sportive a favore di minori stranieri ospiti del sistema di accoglienza nazionale”, inserito nell’ambito del Programma Nazionale del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI). Ai ragazzi sarà infatti garantita la possibilità di svolgere la pratica motoria presso le società del territorio, insieme ai coetanei italiani e sotto la guida di tecnici qualificati formati dal CONI. Il primo step progettuale è previsto in cinque regioni pilota (Emilia Romagna, Lazio, Marche, Sicilia e Toscana).
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