Catania

Spaccia nel centro della movida ma è ai domiciliari, arrestato

Un 30enne catanese, già noto alle forze dell’ordine per precedenti reati di droga, è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Catania Piazza Dante con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’uomo, che avrebbe dovuto trovarsi agli arresti domiciliari, è stato sorpreso mentre spacciava marijuana nel centro storico della città, fulcro della movida catanese.

I residenti esasperati

A incastrarlo sono state le segnalazioni di alcuni residenti e frequentatori del centro, stanchi di assistere impotenti all’attività di spaccio condotta spudoratamente dal giovane tra i vicoli del divertimento notturno. I Carabinieri hanno così predisposto dei servizi di controllo mirati, riuscendo a individuare il pusher descritto dai cittadini. Intorno alle 19 di ieri sera lo hanno notato prelevare della sostanza stupefacente da un involucro e cederla rapidamente ad alcuni giovani in cambio di denaro. Dopo aver monitorato i suoi movimenti, i militari sono intervenuti bloccando il 30enne mentre si trovava seduto ad un tavolino di un bar, dove aveva appena appoggiato il contenitore dello stupefacente.

La droga sequestrata

All’interno sono stati rinvenuti e sequestrati 15 grammi di marijuana pronta per essere smerciata. Il pusher, colto sul fatto, ha tentato invano di depistare le forze dell’ordine fornendo generalità false, essendo sprovvisto di documenti. Gli accertamenti esperiti in caserma hanno però consentito di smascherarlo e appurare la sua vera identità, emergendo così anche la violazione degli arresti domiciliari.

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Di nuovo ai domiciliari

Il tribunale ha convalidato l’arresto disponendo il ripristino della misura restrittiva, mentre proseguono le indagini per ricostruire la rete di contatti dello spacciatore e la provenienza della droga sequestrata. L’operazione rientra nell’ambito dei servizi di controllo del territorio potenziati dall’Arma nel periodo estivo, anche a seguito delle segnalazioni di residenti e commercianti esasperati da episodi di microcriminalità.

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