I soldi per la riapertura dell’impianto Kalat Ambiente nel Calatino andato in fiamme nel luglio del 2021 ci sono. A rassicurare i vertici dell’impresa e gli amministratori della zona è stato l’assessore regionale all’Energia Roberto Di Mauro al termine di una riunione in assessorato.

Presenti all’incontro i sindaci di Caltagirone, Grammichele, Mineo, San Michele di Ganzaria, Castel di Iudica e Vizzini, insieme al deputato regionale del Mpa Giuseppe Lombardo e al deputato e sindaco di Militello Giovanni Burtone che hanno ricevuto chiarimenti sulla certezza del finanziamento e sull’imminenza degli atti deliberativi propedeutici all’erogazione delle somme.

Verso approvazione atti di delibera per finanziamento di 13 milioni

L’assessore Di Mauro ha assicurato che la prossima giunta del governo regionale, fra qualche giorno, approverà gli atti deliberativi con il finanziamento di 13 milioni di euro per il ripristino dell’impianto di frazionamento del secco. Durante l’incontro si è anche discusso della posizione dei lavoratori in cassa integrazione e, anche su questo argomento, si è individuato un percorso che possa garantire la necessaria tutela fino alla ripresa dell’attività di Kalat Impianti.

Lombardo, “Toccato con mano l’impegno dell’assessore Di Mauro”

“I vertici di Kalat e i sindaci del Calatino – dichiara l’onorevole Giuseppe Lombardo – hanno potuto toccare con mano l’impegno profuso dall’assessore Di Mauro per riprendere la ricostruzione e il pieno funzionamento dell’impianto di Kalat Ambiente che rappresenta un fiore all’occhiello nella gestione dei rifiuti dei 15 comuni del calatino. In tal modo sono state messe a tacere tutte le speculazioni riportate attraverso la stampa e in alcuni consessi civici e create a fini elettorali che nulla hanno a che vedere con il bene di Kalat e dei lavoratori che si trovano in un momento di grande sofferenza”.

Fondi individuati ad inizio luglio

“Il governo regionale si farà carico della situazione dell’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti gestito da Kalat Ambiente, a Grammichele, per consentirne la ricostruzione e il ritorno alla piena operatività”. Lo dichiarò ad inizio luglio l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro, in merito alla struttura della provincia di Catania.

“Abbiamo individuato – aggiunse Di Mauro – una soluzione operativa, attraverso un nuovo finanziamento di circa 13 milioni con fondi Poc, che dovrebbe consentire alla società di gestione di avviare gli interventi per una piena ripresa produttiva dell’impianto e, quindi, del servizio. Il governo Schifani ha a cuore anche il futuro del personale attualmente in cassa integrazione, per il quale cercheremo di individuare una soluzione che garantisca la continuità occupazionale”.

La richiesta di Kalat Ambiente e sindacati di un piano operativo

Subito dopo, l’azienda ed i sindacati chiesero un piano operativo per salvaguardare i 37 dipendenti in cassa integrazione che, peraltro, scadrà il 31 dicembre.

Queste le parole dei rappresentati della Funzione pubblica di Cgil e Cgil Sicilia durante incontro con dirigente generale dell’assessorato regionale all’Energia della settimana scorsa: “Sull’avvio dei lavori per la ricostruzione dell’impianto per la selezione della frazione secca di Kalat ambiente, a Granmichele, vogliamo elementi concreti e indicazioni operative certe, anzitutto per quanto riguarda i tempi. Prendiamo atto dell’annuncio dell’assessore sui 13 milioni disponibili per questo scopo ma occorre subito passare alla fase due: quella delle concrete realizzazioni”.

Gaetano Agliozzo, segretario generale della Fp Cgil Sicilia e Francesco Lucchesi, segretario confederale regionale hanno aggiunto: “Attendiamo una seconda convocazione su un piano operativo dettagliato, che indichi in primo luogo nel dettaglio risorse e tempi e modalità di gestione del personale, affinché non ci sia soluzione di continuità tra gli ammortizzatori sociali e la ripresa delle attività presso l’impianto”.

La polemica nei giorni precedenti

“Quando leggo dichiarazioni come quelle del leader dell’MpA Raffaele Lombardo e dell’assessore regionale all’energia Roberto Di Mauro, mi chiedo se mentano ai cittadini con coscienza o mancata conoscenza di fatti che dovrebbero riguardarli eccome. E non so cosa sia peggio”. Lo ha detto la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Martina Ardizzone, che ha ottenuto documentazione durante un accesso agli atti presso il Dipartimento Acqua e Rifiuti, riguardante la perdita del finanziamento per la ricostruzione dell’impianto Kalat Ambiente

“Nello specifico – ha spiegato la deputata – su Kalat Ambiente, Lombardo dichiara testualmente che ‘Occorre garantire la continuità degli interventi, già finanziati nella programmazione del po-fesr 2014- 2020 per il ripristino dell’impianto di frazionamento del secco di Kalat Ambiente, per salvaguardare i posti di lavoro e assicurare la funzionalità di un impianto che serve i quindici comuni del Calatino’. Tutto magnifico a parole, se non fosse che il finanziamento di cui parla Lombardo e anche Di Mauro, sia stato perso proprio dalla Regione Siciliana. A quell’impianto e ai lavoratori non è arrivato un solo euro per colpa dell’assessorato che oggi Di Mauro rappresenta”.

“Si tratta di una vicenda davvero incredibile – ha sottolineato Ardizzone – che evidenzia la lentezza e la dubbia efficienza della macchina burocratica della Regione Siciliana. Vorremmo avere spiegazioni dal governo regionale targato Schifani per l’evidente ritardo nelle tempistiche: perché il decreto di finanziamento e d’impegno delle somme, emesso il 30/11/2022, è stato notificato al beneficiario Kalat Ambiente s.r.r. solo a marzo 2023? Quali sono le motivazioni dietro il ritardo nella liquidazione dei fondi? In sostanza, perché l’amministrazione, consapevole dei ritardi, non ha provveduto per tempo all’eventuale riprogrammazione dei fondi o alla ricerca di fondi alternativi? Tutte queste questioni pesano come un macigno sui cittadini che oggi vedono le proprie città sommerse dai rifiuti. Mi chiedo come faccia certa politica ad affermare alla cittadinanza cose palesemente non vere e quanto valga la parola dell’assessore Di Mauro che promette finanziamenti dopo averne già perso uno e considerato che, con molta probabilità, non sopravvivrà all’imminente rimpasto di giunta” – concluse la deputata.