Dalla madre pretendeva continuamente soldi, anche per un casa che in realtà non era mai stata venduta. E non si sarebbe fatto scrupoli persino di terrorizzare la nipotina pur di estorcere denaro. Facendo ricorso anche all’utilizzo di mozziconi di sigaretta. Arrestato un 48enne nel catanese per maltrattamenti in famiglia ed estorsione. I carabinieri della stazione di San Gregorio Gravina lo hanno rinchiuso in carcere.
L’attività investigativa svolta dai militari della stazione di Viagrande coordinati dal pool di magistrati sui reati della violenza di genere della Procura di Catania. Si è fatta luce sulle condotte abituali e violente dell’uomo nei confronti della madre 70enne e del marito 83enne. Entrambi presi di mira spesso quando il figlio era in preda ai fumi dell’alcol. La donna era oramai sopraffatta dalle veementi e continue richieste di denaro del figlio. Nel marzo scorso aveva sporto denuncia nei confronti del figlio per tutelare l’incolumità dell’anziano marito. Nel giugno dello scorso anno quest’ultimo fu picchiato e finì in ospedale ad Acireale per difendere la moglie da un’aggressione.
Le pretese economiche del figlio avvenivano con continue telefonate, sia di giorno che di notte. Spesso prendeva a calci e pugni il portone d’ingresso e con insulti e minacce di morte nei confronti della coppia. A scatenare la sua rabbia la presunta vendita di un immobile di proprietà della madre. Per questo motivo il 48enne avrebbe preteso l’elargizione di una somma di 10mila euro. E molto spesso avrebbe anche avanzato continue richieste di denaro oscillanti tra i 50 ed i 100 euro. Nel corso dell’attività investigativa la 70enne ha effettivamente confermato d’aver proceduto alla sottoscrizione di un preliminare di vendita dell’immobile. Operazione che ancora non sarebbe stata in realtà conclusa.
Nel mese di aprile scorso anche dall’83enne denunciò il figlio, ormai impaurito per l’escalation dell’aggressività. L’aggressore avrebbe più volte afferrato la madre per il collo nel chiaro intento di strangolarla. Inoltre le avrebbe lanciato addosso mozziconi di sigaretta accesi e anche addirittura sulla nipotina apostrofata come “prostituta”. I coniugi spesso costretti a rifugiarsi all’interno dell’abitazione per sfuggire alle violenze, confermate anche dalla nuora della 70enne. Sarebbe stata lei a volte che, per calmarlo, avrebbe elargito al cognato piccole somme di denaro.