Nella mattinata odierna, la squadra dei Vigili del Fuoco volontari del Distaccamento di Linguaglossa del Comando Provinciale di Catania, è intervenuta sull’Etna a Piano Provenzana, sulla strada che porta a Piano Concazze, a circa 2800 metri di quota.
L’intervento si è reso necessario per soccorrere due giovani escursionisti di nazionalità italiana che si erano recati nella zona dei crateri insieme ad gruppo che si era poi, a sua volta, diviso in due piccoli gruppi.
Il salvataggio
In prima battuta i Vigili del Fuoco insieme ai volontari del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino ed ai sanitari del Servizio 118 hanno recuperato una persona che a seguito di una caduta riportava un trauma facciale.
Stabilizzato in quota é stato portato a valle, dove un’ambulanza lo ha trasportato all’ospedale di Giarre.
Successivamente, la stessa squadra dei Vigili del Fuoco già intervenuta, unitamente al Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, ha soccorso un secondo escursionista che accusava malessere, svenimento e ripetuti attacchi di vomito.
Anch’esso riportato a valle é stato affidato alle cure dei sanitari del Servizio 118.
La cenere dell’Etna e il Codacons
Il Codacons, che con il suo Presidente Regionale, avvocato Giovanni Petrone, ha chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza e la realizzazione, da parte dei Comuni interessati, di interventi volti a rendere funzionanti i sistemi di drenaggio urbani per prevenire danni con le prime piogge, adesso punta il dito contro le Istituzioni.
La dichiarazione dello stato di emergenza
Infatti, come spiega l’avvocato Bruno Messina, vice presidente regionale, la mancata dichiarazione dello stato di emergenza connesso alla caduta della cenere dall’Etna può produrre diverse conseguenze negative, sia a livello economico che sociale. D’altra parte, il fenomeno, sebbene ormai frequente, comporta una serie di problematiche che richiedono interventi rapidi ed efficaci per essere gestite adeguatamente. In particolare, dice l’avvocato Bruno Messina, la presenza di cenere nell’aria può avere effetti negativi sulla salute, soprattutto delle persone con problemi respiratori; poi sussistono conseguenze legate alla sicurezza. Difatti, la sabbia vulcanica può rendere le strade scivolose, aumentando il rischio di incidenti. Inoltre, vanno valutati tempi e costi di pulizia e messa in sicurezza delle aree colpite.
I disagi dei cittadini
La sabbia vulcanica copre strade, tetti e coltivazioni, rendendo necessarie operazioni di rimozione complesse e costose. Ancora, prosegue Bruno Messina, non va sottovalutato l’impatto sul settore turistico, una delle principali fonti di reddito per molte località ai piedi dell’Etna. La presenza di sabbia vulcanica e la mancanza di un’adeguata gestione dell’emergenza potrebbero dissuadere i turisti dal visitare i Comuni ai piedi del vulcano, con conseguenti perdite economiche per l’intero comparto. Le strutture ricettive, già messe alla prova da stagioni difficili a causa della pandemia, potrebbero così subire un ulteriore contraccolpo, aggravando una situazione economica già precaria.
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