“Chiedo allo Stato di metterci in condizione di estirpare questo cancro. Ho sempre detto che bisogna restare sempre vigili a questi individui”.
Cosi’ l’imam di Catania e Presidente della comunità islamica in Sicilia, Kheit Abdelhafid, interviene in merito agli ultimi recenti episodi sull’allarme fondamentalismo con gli arresti, rispettivamente, del predicatore che indottrinava bambini e adolescenti e del giovane accusato di propagandare materiale dell’Isis.
Parlando con BlogSicilia, Abdelhafid, sottolinea come “i servizi di sicurezza italiani stanno facendo benissimo il loro lavoro. Poi chiaramente non c’è un Paese a rischio zero ma il lavoro di Intelligence e prevenzione ha dato i suoi frutti in Italia”.
Per l’imam del capoluogo etneo bisogna comunque “stare tranquilli e sereni per il tanto lavoro che viene fatto nelle moschee. Io ad esempio – ha aggiunto- posso testimoniare quello facciamo in quella di Catania dove portiamo avanti da molto tempo un fruttuoso percorso di dialogo costruttivo tra musulmani e cristiani per una splendida convivenza”.
“Poi è chiaro – ha evidenziato ancora Abdelhafid -che c’è bisogno del sostegno anche dello Stato italiano per aumentare quei centri e quelle strutture di aggregazione e di inclusione per giovani musulmani e diffondere loro sempre più i principi di pace e di fratellanza umana ed evitare invece che crescano nell’indifferenza sociale con il rischio poi che possano anche essere manipolati”.
Il Presidente della comunità islamica siciliana auspica infine che anche “la politica italiana e certi partiti in particolare non soffino sul fuoco di certi isolati episodi a colpi di facile populismo…”.
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