Per i precari degli enti locali siciliani è necessaria una proroga del contratto che scadrà il 31 dicembre: governo e Assemblea regionale siciliana, di concerto con il governo nazionale, approvino subito una norma che salvi il posto di lavoro. E si prosegua nel percorso di stabilizzazione definitiva.
Da Catania la Cisl Fp etnea e siciliana rilanciano la richiesta fatta da Cgil, Cisl e Uil, e delle federazioni del lavoro pubblico Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, alla Regione Siciliana, dopo lo stop al processo di stabilizzazione con la crisi di governo.
L’occasione è stata fornita dai due consigli generali delle federazioni catanese e siciliana della Funzione pubblica, che ieri hanno dedicato una giornata alla questione precari e all’intesa sul contratto del 30 novembre.
Ospiti di Armando Coco, segretario generale della Cisl Fp di Catania, sono intervenuti Giovanni Faverin, segretario generale Cisl Fp nazionale; Mimmo Milazzo, segretario generale Cisl Sicilia; Gigi Caracausi, segretario generale Cisl Fp Sicilia, e Maurizio Attanasio, segretario generale Cisl Catania.
“Nonostante la battuta d’arresto imposta dalla crisi di governo – dicono Caracausi e Coco – abbiamo avuto rassicurazioni che almeno la proroga ci sarà. Certo la situazione è seria ma siamo fiduciosi e ci richiamiamo al senso di responsabilità della Regione, perché renda possibile la soluzione chiesta al presidente Crocetta, cioè una norma sganciata dalla Finanziaria 2017 che consenta le proroghe immediate dei contratti e definisca il processo di stabilizzazione”.
“D’altra parte – precisa Coco – ci sono Comuni che hanno approvato i Piani di fabbisogno del personale, come il Comune di Catania, che prevede di stabilizzare tutti i 183 precari comunali nell’arco del triennio 2016-2018. Occorre però approvare il bilancio di previsione e inviare l’intera documentazione alla Commissione COSFEL, Commissione di Stabilità degli Enti Locali costituita al ministero dell’Interno, che dovrà dare l’approvazione definitiva per procedere alla stabilizzazione”.
Ritiene urgente un incontro con Crocetta anche Milazzo, che ribadisce come “non si possa più parlare di precariato per chi lavora da 25 anni nella pubblica amministrazione. Il destino dei 20 mila precari siciliani non può finire sepolto sotto le macerie politiche del post-referendum. È ora di pensare alla loro stabilizzazione a tempo indeterminato”.
Anche tra le prospettive aperte dall’accordo del 30 novembre sul pubblico impiego c’è quella di sanare definitivamente il precariato. Inoltre, il nuovo contratto dovrà ridare dignità al lavoratore pubblico, più spazio alla contrattazione tra le parti, eliminare gli sprechi e valorizzare competenze e professionalità per dare servizi ai cittadini.
Una parola definitiva dovrà essere data anche alle competenze delle Città Metropolitane, come sottolinea Attanasio, che ritiene indispensabili interventi di formazione e riqualificazione del personale pubblico per rendere più efficienti le prestazioni alla comunità.
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