E’ stata celebrata l’ultima udienza del procedimento davanti alla Corte d’appello di Catania nato dal ricorso della difesa contro il sequestro e la confisca dei beni di Mario Ciancio Sanfilippo disposto dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale.

Accusa e difesa non hanno ‘replicato’ e i giudici, ritirandosi, si sono riservati la decisione, che non dovrebbe arrivare prima di un mese e comunque entro il febbraio 2020.

A conclusione della requisitoria il Pg Miriam Cantone e il Pm Antonino Fanara hanno chiesto la restituzione di 17 società e la conferma del provvedimento per altre 21, comprese quelle editoriali: le società che controllano i quotidiani La Sicilia e Gazzetta del Mezzogiorno e le emittenti televisive Antenna Sicilia e Telecolor.

I legali dell’editore intervenuti in aula per l’arringa, gli avvocati Carmelo Peluso e Francesco Colotti, hanno chiesto il dissequestro dei beni parlando di “falso storico”, di un “errore giudiziario basato su presunti indizi, mai dimostrati, anzi smentiti dai fatti” e definito la sentenza di primo grado frutto di “una giurisprudenza ‘creativa'”.

Per i beni sequestrati il Tribunale ha nominato amministratori giudiziari Angelo Bonomo e Luciano Modica per garantire la continuazione dell’attività del gruppo.

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