Erano stati sequestrati a bordo della nave mercantile “Etab”, battente bandiera delle Isole Comore, in navigazione dalla Spagna al Libano, dopo un passaggio come clandestini finito male.
E’ stato l’intervento degli uomini della Guardia Costiera di Catania a scongiurare il peggio.
I due rifugiati siriani di origini palestinesi si erano imbarcati dal Libano per raggiungere le coste spagnole, pagando per il “passaggio” la somma di 5000 dollari ad un componente dell’equipaggio, che avrebbe organizzato il tutto all’insaputa del comandante della nave, impiegata per il trasporto di bestiame vivo.
Durante il viaggio di andata qualcosa non è andata per il giusto verso ed è stata negata ai due “clandestini” la possibilità di sbarcare nel porto di arrivo in Spagna, Terragona, dove sono stati immobilizzati e rinchiusi in un locale della nave.
Grazie ad un cellulare, i due hanno però potuto chiedere aiuto all’esterno, denunciando di essere stati sequestrati in cambio di denaro.
In coordinamento con la Procura della Repubblica di Siracusa, la nave, con a bordo le due persone sequestrate arrivata al largo di Portopalo è stata fermata. Lì è scattata l’operazione di liberazione dei due cittadini siriani, ad opera di un boarding team composto da militari della Guardia Costiera in servizio sulle unità navali CP 941 “U.Diciotti”, CP 271 e CP 325 .
I militari, su un’unità speciale di abbordaggio, hanno bloccato la nave mercantile e con la squadra di polizia giudiziaria della Procura di Siracusa, hanno identificato e arrestato il marittimo responsabile dell’imbarco dei due rifugiati, a liberare quest’ultimi, e a denunciare a piede libero il comandante della nave.