Le Segreterie provinciali e le RSU di SLC CGIL e Fistel Cisl di Catania hanno più volte hanno chiesto un incontro con l’amministratore delegato del call center Qè i cui lavoratori non vengono pagati da due mesi; incontro che non è mai avvenuto.
“Si tratta di un segno di poca considerazione per il sindacato e per i suoi lavoratori -commentano le due segreterie provinciali – che continuano a lavorare senza essere remunerati. Eppure non meno di qualche settimana fa è stato siglato un verbale di accordo con l’applicazione dei contratti di solidarietà per circa 300 lavoratori del call center e per questo la notizia del mancato pagamento delle spettanze ci lascia particolarmente perplessi e preoccupati”.
L’azienda e la sua proprietà, nella persona di Patrizio Argenterio, restano in silenzio.
Slc Cgil e Fistel Cisl, intanto, si chiedono “dove vanno a finire i soldi dei committenti Enel e Transcom? Non possiamo accettare questa situazione degrado e per questo motivo mercoledì 29 indiremo un assemblea dei lavoratori per decidere insieme tutte le forme di lotta sindacali e legali. Chiediamo che il Comune convochi ufficialmente un “tavolo di crisi” che aiuti a chiarire e risolvere la controversia in atto. Nessuno pensi che questa modo di fare imprenditoria passi inosservato, e soprattutto nessuno pensi di imbavagliare il sindacato ed i lavoratori. Non permetteremo un ennesimo furto a danno dei lavoratori catanesi”.
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