“L’intervento era atteso da vent’anni: adesso si passa dalle parole ai fatti”. Così il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci annuncia la messa in sicurezza del quartiere ‘Cittadino’ a Scordia, nel Catanese. Sarà la Struttura contro il dissesto idrogeologico, guidata dallo stesso Musumeci, a curare l’avvio degli interventi, mettendo a disposizione quattro milioni e quattrocentomila euro.
Troppo tempo tra rinvii e di lungaggini burocratiche
Lo sblocco di una situazione che si era avvitata su se stessa in questo importante Comune del Calatino lo ha dato il bando di gara pubblicato dagli Uffici e al quale sarà possibile partecipare presentando le offerte entro il prossimo dieci giugno. “La salvaguardia dell’incolumità pubblica e la riqualificazione dei centri urbani – commenta il governatore – sono per noi punti prioritari del programma di governo. Restituire spazi fruibili e sicuri alle città vuol dire, al contempo, creare opportunità per le attività economiche e migliorare la qualità della vita, con servizi adeguati ai migliori standard”. I residenti possono così finalmente abbandonare un legittimo scetticismo, dopo anni di rinvii e di lungaggini burocratiche: la stabilizzazione di quest’area, che ha una classificazione di pericolo e di rischio molto alte – P3 e R4 – e che prende il nome proprio dal pendio sul quale si sviluppa è un obiettivo raggiunto. Diverse, nel tempo, le attività di monitoraggio eseguite a intervalli regolari con prove strumentali e prelievi di campioni al fine di saggiare le caratteristiche di resistenza del terreno.
Tante frane e instabilità
Il versante, a partire dal 2002, è stato teatro di movimenti franosi che hanno creato una diffusa instabilità delle infrastrutture e numerosi danni agli edifici dell’agglomerato urbano, sul versante nord della collina. L’opera prevede la realizzazione di un sistema di drenaggio e una serie di paratie tirantate che contrastino lo scivolamento verso valle. Per arrestare i fenomeni di erosione si farà ricorso alla piantumazione di specie arboree a radicazione profonda. Si procederà infine con un sistema di raccolta delle acque piovane su via Bachelet mediante una condotta che, per mezzo di caditoie laterali, possa convogliarle sul canale di scolo.
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