Bus fermi domani a Catania per 4 ore (dalle 12 alle 16), a causa dello sciopero dei dipendenti della Amt, l’azienda che si occupa del trasporto pubblico in città, appesantita da un passivo di quasi 60 milioni di euro.
Lo sciopero è stato proclamato da Fast/Confsal, mentre dalle 11 alle 13 si svolgerà il sit-in di protesta davanti la storica rimessa di via Plebiscito.
“L’auspicio è che il sindaco Enzo Bianco – dice Giovanni Lo Schiavo, segretario responsabile regionale autoferrotranvieri di Fast/Confsal – sempre attento alle problematiche dei cittadini catanesi e dei lavoratori, una volta per sempre, possa trovare immediate ed improcrastinabili soluzioni affinché l’Amt possa essere protagonista nel suo ruolo istituzionale e garantire all’utenza, nel migliore dei modi possibili, il servizio pubblico urbano, nel rispetto della Regolarità e Sicurezza dell’Esercizio”.
“Le società ex municipalizzate, oggi partecipate, – aggiunge Lo Schiavo – e con essa anche l’Amt di Catania sono tutte in rosso e spesso sono utilizzate dai politici per piazzare i loro protetti, dove in mancanza di progetti per ridurle e riorganizzarle, i costi aumentano a dismisura a scapito dell’interesse pubblico”.
Il sinsdacalista spiega però che “nel caso in specie, la storia del trasporto pubblico locale , non è solo fatta di clientele, sprechi e Consigli di amministrazione, ma anche di una categoria di lavoratori che quotidianamente svolge il proprio ruolo con grande responsabilità, qualificazione e senso di appartenenza, sia nei confronti delle Società erogatrici di servizio, ma anche nei riguardi dei Cittadini che per ovvie ragioni utilizzano il mezzo pubblico, sia esso su rotaia che su gomma.
“In questo contesto, la Fast/Confsal, – continua Lo Schiavo – ormai da mesi, è impegnata tramite azioni e manifestazioni sindacali a mettere in evidenza le criticità dell’Amt di Catania e con esse la miopia politica delle Istituzioni interessate (Socio Unico – Comune di Catania). Come se non bastasse, ad aggravare siffatta situazione, ha contribuito, significativamente, la riduzione dei trasferimenti da parte della Regione. Malgrado tutto, riteniamo però che il grido di allarme lanciato in questi mesi dal nostro Sindacato alle Istituzioni, nonché alla politica Locale e Regionale, a tutt’oggi, non ha sortito gli effetti sperati, con la grave conseguenza che la Partecipata del Comune si ritrova ancora in uno stato comatoso, senza liquidità, per poter fronteggiare in maniera opportuna alle esigenze degli utenti”.
La crisi della Amt si fa sentire a cnhe per i lavoratori, vessati dai viaggiatori , costretti, dal canto loro, ad aspettare l’autobus alle fermata per ore ed ore, nonché, “mortificati dalla direzione generale della società che in maniera illegittima ed arbitraria ha applicato unilateralmente ed esasperatamente la cosiddetta flessibilità sui turni di lavoro dei conducenti”.
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