La segreteria della Uilm, che ieri aveva proclamato lo stato di agitazione alla Stm di Catania denunciando “scarsa attenzione dei vertici aziendali per la salute dei lavoratori”, condivide lo sciopero indetto dalla rappresentanza sindacale unitaria-Rsu dello stabilimento.
Si articolerà nelle ultime 4 ore dell’ultimo turno di questa settimana per i dipendenti a 21 turni e 2 turni, nelle ultime 4 ore di lunedì 12 per il personale “a centrale”.
In una mail indirizzata al capo del personale, la Rsu scrive: “In riferimento alle segnalazioni che ci arrivano in materia di sicurezza nonché alle procedure aziendali, quindi anche ai comportamenti inaccettabili tenuti da taluni responsabili di reparto nelle giornate del 7 e 8 marzo (quando un incendio si era sviluppato in prossimità della Stm, ndr), si proclamano 4 ore di sciopero”.
Uil e Uilm, che avevano diffuso giovedì una nota a firma dei segretari generali Enza Meli e Matteo Spampinato insieme al segretario Uilm Giuseppe Caramanna, ribadiscono oggi “pieno sostegno alla Rsu nel contestare e contrastare atteggiamenti lesivi della dignità di tutti i lavoratori”. “Se sarà necessario – aggiungono gli esponenti sindacali – la protesta verrà proseguita fino a quando non saranno ristabilite le necessarie condizioni di sicurezza all’interno dei reparti”.
Qualora possa risultare utile, ricordiamo il contenuto del comunicato diffuso ieri.
“La gestione aziendale dell’emergenza provocata dall’incendio in un’area prossima allo stabilimento catanese Stm, con il solo reparto CT6 che ha continuato a produrre e circa settanta lavoratori del turno notturno costretti a recarsi nell’infermeria per sintomi di intossicazione da fumo, dimostra ancora una volta quanto poco interessi alla direzione la salute del personale. Per questo, abbiamo proclamato oggi lo stato di agitazione”. Lo affermano i segretari generali di Uil e Uilm Catania Enza Meli e Matteo Spampinato insieme a Giuseppe Caramanna, componente della segreteria territoriale Uilm.
“Dopo che nubi di fumo sono entrate nelle camere bianche dei reparti produttivi – spiegano Meli, Spampinato e Caramanna – i rappresentanti Rsu hanno tentato di capire come il capo del personale intendesse procedere nei turni successivi ma le informazioni sono state frammentarie e contradditorie rispetto a quanto riferito dai responsabili di produzione agli stessi lavoratori. Un incubo, in particolare, il notturno al CT6 dove molti hanno accusato nausea, principi di vomito, mal di testa e bruciore di gola. Malgrado ciò, l’infermiera di turno non ha ritenuto di dover mandare nessuno a casa. In altri turni, poi, dipendenti in servizio nel reparto M5 sono stati costretti a procedere indossando maschere per solventi. Un atteggiamento di scarsa attenzione verso il benessere dei lavoratori che pure costituiscono, per affermazione dello stesso presidente di Stm Marco Monti, la risorsa più importante dello stabilimento”.