“Un avvocato uomo non mi avrebbe mai chiesto la scaletta delle udienze. Lei scelga se fare l’avvocato o la mamma”.
La frase è stata rivolta da un magistrato all’avvocata Silvia Neri, 36 anni, del foro di Catania. La ‘colpa’ di Neri è stata quella di aver chiesto quale fosse la scaletta dei procedimenti da trattare, alle 12.37 di martedì 10 dicembre.
Quanto accaduto è stato denunciato dall’avvocata con un post su facebook. Subito è montata l’indignazione del popolo della rete nei confronti di quello che da molti viene visto come un caso di sessismo e maschilismo.
Il giudice protagonista della frase infelice è Guido Oliva, che contattato da più testate giornalistiche ha preferito non rilasciare dichiarazioni.
I fatti si sono svolti alla quarta sezione del Tribunale di Catania, ospitata nella sede dell’ex Pretura di via Crispi, dove le condizioni di lavoro sono a dir poco emergenziali: i processi da celebrare numerosi, gli spazi inadeguati, le aule sovraffollate.
Dopo un ritardo di qualche ora nell’inizio delle udienze, perché Oliva era impegnato in Tribunale in composizione collegiale, l’avvocata Neri si sarebbe avvicinata allo scranno del giudice, mentre stava celebrando un altro processo, per consultare il fascicolo (ne ha diritto) e capire come organizzare la mattinata di lavoro.
Neri voleva solo leggere la scaletta dei procedimenti da trattare. Da qui la frase del giudice, evidentemente infastidito dalla richiesta dell’avvocata.
Maschilismo o meno, è chiaro che l’episodio mette in risalto la pessima organizzazione degli uffici giudiziari.
Sulla vicenda è intervenuta in Aula la deputata siciliana del M5S Vita Martinciglio che ha pubblicato sui social un video, proprio del suo intervento a Montecitorio, preceduto da un testo nel quale si legge: “E allora scelga se fare l’avvocata o la mamma. Siamo nel XXI secolo, eppure sembra che ancora non sia chiaro a tutti. Già, perché se ancora oggi un giudice è in grado di pronunciare a gran voce un’affermazione del genere ad un avvocato donna e madre di due figli, evidentemente qualcosa è sfuggita.
Quello che è accaduto due giorni fa a Catania è una grave mancanza di rispetto, un attacco sessista gratuito e irrispettoso, oltre che l’ennesimo segnale di inciviltà.
Un fatto così vergognoso non può e non deve passare inosservato, ecco perché ho chiesto di intervenire in Aula”.
Durante il suo intervento Martinciglio ha spiegato: ” Si tratta di una vicenda che mi ha profondamente rammaricata, come donna, come avvocata e prima ancora come cittadina italiana”.
E ancora: “Quanto accaduto è grave, molto grave – incalza la deputata grillina -. Va stigmatizzato e denunciato con forza, senza alcuna tentazione di sminuirne la portata, qualificandola come una mera caduta di stile. Si è trattato di una mancanza di rispetto gratuita e immotivata, una frase dallo squallido contenuto sessista, che rappresenta l’ennesimo segnale di inciviltà, che non può tollerarsi da nessuno, men che meno da un magistrato”.
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