Sant’Agata riabbraccia i catanesi. Oggi come 891 anni fa si rivive il ritorno Catania delle reliquie della Patrona da Costantinopoli che verrà salutata dai devoti alle ore 8 del mattino con l’apertura del Sacello e la traslazione sull’altare della cattedrale delle Busto reliquiario della Martire.
In serata, alle 19. la Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dall’arcivescovo metropolita e la processione delle Reliquie da piazza duomo, porta Uzeda, via Dusmet, via Porticello, piazza San Placido, via Vittorio Emanuele e ritorno in piazza Duomo.
Si deve proprio a questa ricorrenza il tradizionale sacco bianco quel camice lungo fino ai piedi e legato all’altezza della vita da un cordone monastico, che caratterizza la tenuta dei devoti, ma anche come i guanti ed il fazzoletto che completano la veste dei fedeli, corredata da un berretto di colore nero.
I catanesi lo avrebbero per la prima volta indossato il sacco il 17 agosto del 1126, in occasione del ritorno in città delle reliquie di Sant’Agata, che avvenne di notte e il sacco non sarebbe altro che la camicia da notte. Ma sul tema si è a lungo dibattuto. Dagli studi sarebbe emerso anche che si tratti di un abito liturgico, il cui precedente storico può individuarsi nel biblico “sak”, una veste popolare adoperata in segno di lutto, di penitenza o di protesta contro il lusso.
Il sacco dei devoti di Agata aveva originariamente colore cenere, ora proprio esclusivamente del copricapo, mentre il bianco fu adottato soltanto in un secondo momento per indicare purezza, scienza, religione.