L’abbraccio è sempre commovente, intenso, pieno di spiritualità. Sant’Agata è tornata fra la sua gente che anche quest’anno ha affollato la Cattedrale e Piazza Duomo per le celebrazione in occasione della traslazione delle spoglie della Martire da Costantinopoli a Catania.
Durante l’omelia l’arcivescovo metropolita, Salvatore Gristina, ha ricordato che la ricorrenza si svolge nel contesto del Giubileo Straordinario della misericordia: “Dobbiamo essere davvero riconoscenti a Papa Francesco per questa iniziativa che si sta rivelando provvidenziale anche per le circostanze che caratterizzano il nostro tempo e che tanto ci preoccupano personalmente e comunitariamente”.
Il prelato ha però ricordato che “non possiamo limitarci ad indicare soltanto le crisi e le difficoltà, cadendo così nel pessimismo e nella disperazione. Il Giubileo della Misericordia vuole aiutarci a leggere in noi e attorno a noi con gli occhi colmi della luce della fede e della consolazione della speranza”.
Parlando poi della Patrona di Catania, mons. Gristina ha chiesto ai catanesi di imitare il suo esempio ed ha ricordato che subì offese, ma “Agata difese il suo onore e chiese rispetto per la sua femminilità, ma non si vendicò, né implorò vendetta da parte del Signore. Fu, perciò, una persona debole e sconfitta? No, al contrario. Infatti, noi siamo qui ad onorarla ed “inneggiamo alla martire invitta” e con questo noi testimoniamo di credere alla forza e alla vittoria”.
Dopo la celebrazione in cattedrale, la consueta processione del busto reliquiario in piazza Duomo.
Per rivedere Sant’Agata bisognerà attendere il prossimo 4 febbraio quando, in occasione della Messa dell’Aurora, riceverà un nuovo e atteso abbraccio dai suo concittadini.