la parentopoli catanese

La sanità come un affare di famiglia, “sai del bando? Glielo faccio fare a mio figlio”

La sanità catanese come un affare di famiglia. E’ quanto emerge nell’inchiesta della Procura etnea sugli assegni di ricerca e le borse di studio pilotate dai medici che avrebbero soprattutto usato tutta loro influenza per aiutare i propri figli o altri familiari.

L’interesse per i figli

Un ruolo chiave, secondo i magistrati, lo avrebbe avuto Ezio Nunzio Campagna, tra i 4 arrestati della Procura, il quale spingeva per consentire alla propria figlia, iscritta nel registro degli indagati  di entrare in un progetto, di cui sarebbe venuto a conoscenza un altro medico, non coinvolti nella bufera giudiziaria, che, a sua volta, si sarebbe interessato per il proprio figlio.

Campagna, stando a quanto emerge nell’inchiesta, avrebbe ricevuto la telefonata del collega e si sarebbe indispettito, temendo che la figlia potesse perdere questa opportunità.

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S. (medico non indagato) : e ma speriamo bene, sembrerebbe che non insomma dal punto di vista dei sintomi non è preoccupante però c’ho detto che deve stare attento, stare a casa ma speriamo bene, non ci voleva sta cosa, no
ti volevo dire questo e tu sai che c’è questo bando che ha fatto… e come si chiama ehm… Alberto

CAMPAGNA Ezio: si certo

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S.: insieme a eh

CAMPAGNA Ezio: si certo io l’ho fatto

S. : ora siccome c’è una, ah anche tu ci sei là? Non lo sapevo questo non me lo avevano detto

CAMPAGNA Ezio: quale il bando? Certo l’ho fatto, questa è… una cosa che gli avevo spinto io certo!

S.: ora per quanto riguarda l’odontoiatria ci sono due posti

S.: si uno è per l’ortodonzia e l’altro è per l’OSAS

CAMPAGNA Ezio: e infatti, infatti e infatti come specialista sta partecipando Paola

S.: però dico siccome i posti sono due quindi attualmente se c’è possibilità

CAMPAGNA Ezio: però se c’è, però se lì c’è per lei lì c’è, devi devi vedere se c’era solo ortodonzia io ricordo che era solo ortodonzia

S.: non ti volevo rompere le scatole

CAMPAGNA Ezio: no va be e che ci vuole

Le preoccupazioni

Campagna, stando alla tesi dei magistrati, temeva che alla figlia le fosse soffiato il posto e così ne avrebbe parlato con uno degli altri 17 indagati, Maria Rosalia Leonardi, presidente del corso di Laurea magistrale in Odontoiatria e protesi dentaria dell’Università di Catania. Campagna si sarebbe lamentato che un loro collega, non indagato, avesse “pubblicizzato” il bando con la conseguenza di aumentare il numero di partecipanti.

CAMPAGNA Ezio: L’amico nostro ..

LEONARDI Rosy: Senti … a me me lo dovete levare dai coglioni a questo …

CAMPAGNA Ezio: Perché … perché … voglio dire … ma poi … eh … te lo dico … ma poi la scassiamo! La scassiamo! Perché … parla in giro … fa cazzate! E poi mi chiamano gli amici e mi dicono ..eh allora che faccio? Gliela faccio fare … a mio figlio? .. capito

Il dialogo tra padre e figlia

Campagna avrebbe poi discusso della questione alla figlia ma l’avrebbe rassicurata perché, la partecipazione del figlio del suo collega, avrebbe rotto le uova nel paniere della Leonardi, la quale, a sua volta, secondo gli inquirenti, avrebbe avuto un suo protetto.

CAMPAGNA Paola: non ci credo! Quindi mi fotte?

CAMPAGNA Ezio: te lo giuro … No, io gli ho detto …

CAMPAGNA Paola: E’ un pezzo di merda!

CAMPAGNA Ezio: Non ha la specialità in ortodonzia, ci vuole la specializzazione, però l’altro posto è per odontoiatra… quindi ha già fatto praticamente lo sgarbo a Rosy che deve mettere il suo.

 

 

 

 

 

 

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