Catania

Salvini contro giudice di Catania che ha liberato il migrante, “Gravi notizie sul suo orientamento”

“Le notizie sull’orientamento politico del giudice che non ha convalidato il fermo degli immigrati sono gravi ma non sorprendenti”. Lo dice Matteo Salvini.Il vicepremier si riferisce a quanto scritto dal Giornale secondo cui sulla bacheca Fb della magistrata ci sarebbe stata sia una petizione, condivisa nel 2018, che chiedeva “una mozione di sfiducia” nei confronti di Salvini,sia l’articolo ‘Open Arms e Sea Watch: la richiesta di archiviazione della procura di Palermo’. “La Lega chiederà conto del comportamento del giudice siciliano in Parlamento – afferma Salvini -.I tribunali non possono essere trasformati in sedi della sinistra”.

La ricostruzione de “Il Giornale”

Secondo il Giornale, poche ore dopo la pubblicazione dell’articolo sul quotidiano, la giudice avrebbe poi chiuso il profilo Facebook. Che è finito sotto i riflettori della testata anche per alcune pagine seguite: “Free Open Arms” e quella dedicata a “Open Arms”. Il Giornale dedica spazio anche al marito della giudice che viene definito “vicino agli ambienti politici rossi e simpatizzante di Magistratura democratica” con “un forte interesse verso i temi migratori”.

La rabbia di Salvini

“Già nel 2019, quando ero al Viminale, ci scontrammo con giudici del Tar che cercavano di boicottare i Decreti sicurezza e che sposavano pubblicamente le tesi della sinistra. Il tutto senza dimenticare le rivelazioni di Luca Palamara e le intercettazioni contro il sottoscritto che ‘va fermato anche se ha ragione'”, afferma Salvini. “La Lega chiederà conto del comportamento del giudice siciliano in Parlamento, perché i tribunali sono sacri”, continua.

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Il vicepremier e leader leghista ricorda: “Io, venerdì, andrò all’udienza di Palermo dove rischio fino a 15 anni di carcere
per aver difeso i confini e ridotto drasticamente sbarchi e tragedie in mare. Chi ha la coscienza pulita non si fa intimidire. Ed è con questo spirito che faremo la riforma della Giustizia, con separazione delle carriere e responsabilità civile dei magistrati che sbagliano”.

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